Ad un anno dalla scomparsa di Sinisa Mihajlovic, la moglie Arianna rivela in un’intervista di aver “sentito delle mani che avvolgevano le sue”.
“Ho sentito delle mani sulle mie mani, proprio delle mani che avvolgevano le mie”. Inizia così l’intervista di Arianna Mihajlovic, moglie dell’ex calciatore Sinisa, morto esattamente un anno fa, rivelando alcuni episodi accaduti dopo il decesso del marito:
“E, una notte, l’ho sentito stendersi accanto a me nel letto, ho avvertito il materasso che sprofondava da una parte. Poi, ho cominciato a parlare con altre persone che hanno subito un lutto e ho scoperto che non ero io pazza, ma che queste esperienze appartengono a molti. Io sentivo il rumore delle sue ciabatte in cucina. Lui, in casa, portava sempre ciabatte che scricchiolano tanto. È successo nei primi mesi, ora non più. Ma forse erano suggestioni dettate dal pensiero costante che ho di lui. Penso a Siniša qualunque cosa faccio. Se conosco delle persone mi chiedo se gli sarebbero piaciute, se mi capita qualcosa, penso a cosa avrebbe detto lui».
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Com’è morto Sinisa Mihajlovich?
Il figlio Miro Mihajlovic, in un’intervista, ha ricordato il giorno in cui il padre ha ricevuto la drammatica diagnosi nel 2019. Un giorno apparentemente tranquillo, un normalissimo momento di vacanza in Sardegna per la famiglia, mentre l’ex calciatore era a Bologna e sarebbe dovuto partire per il ritiro. Qualcosa però è andato storto. Sinisa ha chiamato la moglie, annunciandole la leucemia e, lo sconforto ha avvolto le loro vite. A detta del figlio, infatti, erano ben consapevoli della gravità della situazione, “ma conoscendolo non ho mai immaginato che potesse privarmi di lui. Per me era invincibile, invulnerabile”.
Era il 13 luglio del 2019 quando l’ex allenatore del Bologna ha gelato tutti i presenti e i suoi fan, annunciando di avere una grave malattia: la leucemia mieloide acuta, un tumore del sangue. Qualche mese dopo, il 29 ottobre dello stesso anno, Sinisa Mihajlovic era stato sottoposto ad un trapianto di midollo osseo presso il Sant’Orsola di Bologna. Il 22 novembre era stato dimesso dal presidio ospedaliero. Ad inizio 2022, però, la malattia era tornata prepotentemente nella sua vita, costringendolo così ad iniziare nuovamente un’altra battaglia. Infatti, è stato sottoposto per la seconda volta ad un secondo intervento particolarmente delicato, ma il 16 dicembre 2022 è morto a soli 59 anni. L’ex calciatore ha lasciato un grande vuoto e sgomento nel mondo calcistico e della televisione.
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