Site icon Chronist

Morto Emilio Contaldo dopo le registrazioni di Ciao Darwin: Infarto

Morto Emilio Contaldo dopo le registrazioni di Ciao Darwin Infarto, chi era?

Morto Emilio Contaldo dopo le registrazioni di Ciao Darwin Infarto, la ricostruzione

L’annuncio del programma: Contaldo fu memorabile concorrente di Ciao Darwin nelle edizioni 2007 e 2010, quest’anno aveva preso parte alle puntate della trasmissione, morendo d’infarto dopo le registrazioni

Ieri è tornato l’appuntamento con Ciao Darwin, diretto verso la sua ultima edizione: a fine puntata è stato dedicato uno spezzone a Emilio Contaldo, memorabile concorrente del programma morto d’infarto a 58 anni. Come vedete nel filmato qui di lato, Emilio era un concorrente particolare, che riusciva a intrattenere i telespettatori con la sua genuina spontaneità. La trasmissione non poteva non omaggiarlo come meritava, dedicandogli la chiusura del programma. “Emilio Contaldo ci ha lasciato dopo aver vissuto una splendida festa insieme a noi – si legge -. Grazie per la tua ingenua follia”, scrive il programma Mediaset per ricordare il 58enne.

Emilio era di San Marzano sul Sarno, in provincia di Salerno, aveva preso parte alla trasmissione nelle edizioni del 2007 e del 2010. Storici gli sketch improvvisati con Paolo Bonolis. Nella puntata di ieri, la prima di questa stagione, dove si sono visti sfidare gli “Angeli”, rappresentati da Elena Santarelli, e i “Demoni”, da Malena, ha svolto la mansione di “inviato” a nome di Luca Laurenti: un siparietto che ha strappato le solite risate agli spettatori.

La morte di Emilio

Da quanto emergerebbe, il simpatico 58enne è morto il 21 luglio scorso dopo essere stato colto da infarto. In paese era noto con il soprannome “Meliuccio o’ Scarraffcchio”. Il malore lo ha colto proprio poco dopo aver terminato la registrazione delle puntate di questa ultima edizione del programma. Lo riporta Positano News. Era diventato popolare in zona proprio per via della collaborazione con i due conduttori, conquistati con la sua onesta genuinità.

Continua a leggere su Chronist.it

Exit mobile version