Il 27 gennaio del 2019 disse di voler abbandonare la tv: “Massimo due anni”, ma Paolo Bonolis è ancora in sella. Stavolta dirà la verità?

Ci risiamo: Paolo Bonolis annuncia il suo imminente addio alla tv, anche se alcune voci lo vedono vicino alla prossima conduzione di Sanremo. Fine di un’esperienza di 44 anni – per ora – dove ci ha intrattenuti, ci ha fatto sorridere e ci ha donato ore di compagnia con i suoi programmi a quiz, alcuni più profondi come “Il senso della vita”, e altri più competitivi, e indimenticabili, come “Ciao Darwin”. Ci ha inteneriti con i simpaticissimi bimbi di “Chi ha incastrato Peter Pan”. E sin da subito ha saputo conquistarci, impossibile non citare anche “Tira e molla”, durato solo due edizioni sebbene il buon successo. A parte la lacrimuccia che scende facilmente se si è vissuti in Italia, giustappunto, entro gli ultimi 44 anni, ma quanto c’è di vero in questo annuncio? La domanda sorge spontanea se si va a ritroso e si considerano alcune dichiarazioni molto simili, rilasciate nel 2019. Allora parlò di “due anni” di tempo, e poi stop.

Il 27 gennaio del 2019, infatti, il conduttore rilasciò un’intervista ad Alessandro Ferrucci per Il Fatto Quotidiano e spiegò di divertirsi “un po’ meno” con il passare degli anni. Il tempo avanza, il corpo e la testa rispondono diversamente. “È fisiologico – asseriva il tifosissimo dell’Inter – quello che era affascinante, con gli anni diventa abitudine, consuetudine e cresce la stanchezza fisica. Recupero con maggiore fatica rispetto a vent’anni fa”. Dunque l’annuncio: “Non sento la necessità morbosa di esserci, tanto che tra un paio di anni vorrei fermarmi, perché non sono più contemporaneo”.

Ne sono passati quattro di anni, e anche più: Paolo è ancora in sella e ha annunciato nuovamente il suo prossimo addio al mondo della televisione. “Mi diverto a fare quello che faccio, penso di lavorare ancora per poco tempo. Voglio dedicarmi alla mia vita, non ho bisogno di stare per forza in televisione”. Sarà vero questa volta?

L’intervista

“Non ho mai avuto paura di fare quello che volevo in televisione. Non bisogna pensare a quello che la gente vuole vedere, bisogna partire da quello che si vuole raccontare. Di sicuro è qualcosa di nuovo, perché siamo tutti pezzi unici: se camminiamo sui sentieri degli altri, diventiamo automi. Ognuno di noi è un pezzo irripetibile, dobbiamo avere il coraggio di raccontare quello che siamo, anche in tv. Io l’ho fatto: a volte è piaciuto, a volte è piaciuto di più, raramente è piaciuto meno”.

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