Site icon Chronist

Adriana Volpe contro Giancarlo Magalli, guerra senza fine: “Ci vediamo a ottobre”. La ricostruzione

Adriana Volpe contro Giancarlo Magalli, guerra senza fine Ci vediamo a ottobre. La ricostruzione

Adriana Volpe contro Giancarlo Magalli, guerra senza fine Ci vediamo a ottobre. La ricostruzione

Giancarlo Magalli dovrà difendersi dall’accusa di diffamazione aggravata avanzata da Adriana Volpe: sono passati sei anni, ma i due sono ancora l’uno contro l’altra. L’udienza prevista due giorni fa è stata rinviata ad ottobre, dove Giancarlo Magalli sarà ascoltato insieme ad una testimone. Il conduttore era presente in aula sebbene le condizioni di salute difficili per via della malattia.

Volpe contro Magalli: la ricostruzione

Tutto nasce nell’ormai lontano 2017, quando la Volpe rivelò accidentalmente l’età del conduttore in diretta tv, durante una puntata de “I Fatti Vostri”. Magalli, risentito, disse alla collega di essere una “rompipalle”. Lo scambio è durato pochi secondi dove si è percepita la tensione tra i due e il video è diventato virale, facendo il giro del web, venendo riproposto sui social a più riprese.

Dopo l’affermazione piuttosto diretta di Magalli, i social impazzirono letteralmente, “affogando” la bacheca di Facebook del conduttore che scrisse: “Ha cercato di farlo passare come un insulto alle donne, ma io ce l’avevo solo con lei, non con le donne che ho sempre rispettato e che forse si sentirebbero più insultate se sapessero come fa a lavorare da 20 anni”.

Dopo quelle poche righe condivise su Facebook, Adriana Volpe fece partire la denuncia per diffamazione contro il collega. Il pm aveva chiesto l’archiviazione del procedimento perché la frase non era ritenuta oltraggiosa o offensiva. In seguito, il giudice per le indagini preliminari ha disposto l’imputazione coatta, con rinvio del procedimento alla prossima udienza prevista per l’11 ottobre, davanti al giudice monocratico.

“Gli sono sempre stata antipatica”

Ospite a Verissimo il 21 settembre del 2019, Adriana Volpe disse: “Sono cresciuta guardando Magalli in tv e pensavo fosse una persona meravigliosa con cui lavorare. Io non gli sono mai stata simpatica, il rispetto credo sia dovuto a tutti. Soffriva il fatto di dover condividere gli spazi”.

Dopo la condanna a Magalli di pagare una provvisionale di 25mila euro e una molta di 14mila a metà dicembre 2021, il conduttore tentò di sminuire, raccontando quanto segue sui social: “Il giudice mi ha dato una multa (che non devo nemmeno pagare), una provvisionale (che non devo pagare) e le spese legali (che pagherò)”.

Dal canto suo, la Volpe rispose:

“Caro Magalli, ieri il tribunale di Milano ti ha condannato per il reato di diffamazione aggravata. All’uscita invece di chiedermi scusa sei corso fuori a scrivere un post su Facebook tentando di distorcere e sminuire questa sentenza che invece ha una portata e peso straordinari. Hai scritto cose false e come sempre screditanti. I giornali, leggendo il tuo post, hanno subito riportato titoli come ‘Magalli deve pagare solo una multa’, ‘Sono stato multato’. No Giancarlo, sei stato condannato! Giancarlo con le tue azioni hai cambiato il corso della mia vita lavorativa ma forse non sai che sei riuscito a tirare fuori una forza che neppure io sapevo di avere – spiega – l’ho tirata fuori per rispondere ai tuoi insulti, alle gravi allusioni e alle cattiverie gratuite che hai detto e scritto”.

Ed ancora, la conduttrice:

“E’ una battaglia che ho fatto per me, per mia figlia e per tutte le donne che sono vittime di soprusi e angherie sul lavoro. Leggendo il tuo post hai scritto: ‘Il giudice mi ha dato una multa (che non devo nemmeno pagare), una provvisionale (che non devo pagare) e le spese legali (che pagherò)’. Beh, informati bene perché: pagherai un mio risarcimento di 25 mila, ti ricordo è una provvisionale che va pagata perché è immediatamente esecutiva; dovrai risarcire tutte le spese legali; dovrai liquidarmi ulteriori danni che verranno quantificati dal giudice civile. Sappi che i soldi che riceverò li verserò ad un’associazione che tutela le donne vittime di violenza perché questa è una battaglia che ho fatto non per i tuoi soldi ma per avere giustizia, per avere una sentenza che aiuti a combattere antichi retaggi legati alle donne che ancora oggi sono duri a morire, e spero che questa sentenza incoraggi tutte le donne che si sono trovate nella mia condizione a reagire e denunciare. Ora che l’autorità giudiziaria si è pronunciata – conclude Adriana Volpe – auspico che la Rai faccia altrettanto, a tutela della sua immagine di tv pubblica. Oggi si è chiuso il caso giudiziario del Tribunale di Milano. Ci vediamo ad aprile al Tribunale di Roma dove ancora pende per te un rinvio a giudizio. Ad maiora”.

Continua a leggere su Chronist.it

Exit mobile version