Una storia che fa discutere sta tenendo banco in provincia di Cuneo. Una donna, nota in paese per la sua passione per gli animali, si ritrova al centro di un processo penale per aver cercato di “salvare” un gatto. Ecco cos’è accaduto.
Cuneo, donna a processo per aver salvato un gatto: la vicenda
A Cuneo, una donna è sotto processo per aver cercare di salvare un gatto randagio. Sembra assurdo, ma è stata denunciata per maltrattamento dopo aver somministrato un leggero sedativo al tenero mammifero per poterlo soccorrere. L’intenzione della signora era nobile: il micio, malconcio e spaventato, vagava da giorni per le strade. Per poterlo avvicinare e aiutarlo, ha pensato di somministrargli una piccola dose di un farmaco che prendeva lei stessa per dormire. Una volta calmato, il gattino è stato recuperato, curato e affidato a una famiglia amorevole. Tuttavia, una vicina, allarmata dalla situazione, ha denunciato l’accaduto ai carabinieri forestali. Le analisi hanno confermato la presenza di tracce del farmaco nel cibo somministrato al gatto, e la donna è stata incriminata.
La vicenda ha scatenato un dibattito sulla liceità delle azioni della donna. Da un lato, c’è chi la difende, sottolineando le sue buone intenzioni e il suo amore per gli animali. Dall’altro, ci sono coloro che ritengono che qualsiasi somministrazione di farmaci ad un animale senza prescrizione veterinaria sia da condannare. La storia pone interrogativi importanti sulla tutela degli animali e sulla necessità di trovare soluzioni equilibrate che tengano conto sia del benessere degli animali stessi sia delle buone intenzioni di chi cerca di aiutarli.
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