Tra i molti adattamenti di Tarzan, e gli altrettanti interpreti del personaggio, quello televisivo con Ron Ely è rimasto particolarmente nel cuore degli spettatori. Sebbene fosse ambientato in Africa il set si è svolto in Brasile prima ed in Messico poi. Nella trasposizione televisiva non c’è Jane per decisione del produttore esecutivo Sy Weintraub. Trasmessa per la prima volta negli Stati Uniti nel 1966, prodotta dalla Banner Productions, la serie di 59 episodi è stata divisa in due stagioni sino al 1968. In Italia è stata riproposta negli anni Ottanta su Canale 5.
Tarzan è approdato in tv dopo le molte trasposizioni cinematografiche, in fumetti, programmi radiofonici e saggi. Il personaggio nasce dalla penna di Edgar Rice Burroughs e appare per la prima volta nel romanzo “Tarzan of the Ages” nel 1912. La scrittura semplice di Burroughs consente al lettore di entrare più in sintonia con la storia e in particolar modo con il personaggio.
La serie è meno violenta dei film interpretati da Johnny Weissmuller, ben più cruenti e non adatti al piccolo schermo. Sebbene secondo molti il Tarzan migliore sia quello di Weissmuller, si riconosce a Ron Ely il merito di essere riuscito a rubare la scena per l’adattamento televisivo favorito anche dal fisico prestante. Tradotto in 32 lingue, la trasposizione televisiva del 1966 vede Ron Ely nei panni di Tarzan. Ron allora era il quattordicesimo attore ad interpretare il re della giungla, considerato il periodo che va dal primo film, “Tarzan of the Apes“, del 1918, all’uscita della serie televisiva.
Gli infortuni di Ron Ely sul set di Tarzan
Originariamente il ruolo del protagonista spettava all’ex giocatore di football americano Mike Henry. Questi però rifiutò dopo aver già vestito più volte i panni di Tarzan nelle trasposizioni cinematografiche. Così la scelta ricadde su Ely che nell’idea originale avrebbe dovuto interpretare un impostore di Tarzan. Il protagonista è affiancato da un ragazzino, Jai, interpretato da Manuel Padilla Jr., come già accaduto in altri due film basati sul personaggio creato da Burroughs.
Ron Ely non era particolarmente entusiasta di interpretare Tarzan e, dopo aver riportato 17 infortuni durante le riprese, lo sarà stato ancora meno. Tra gli infortuni riportati si è bruciato braccia e gambe mentre correva attraversando un villaggio in fiamme; è stato morso due volte da un leone, prima prima sulla testa e poi sulla gamba sinistra, procurandosi in entrambi i casi ferite poi curate e chiuse con diversi punti di sutura; è caduto da una collina facendo un volo di oltre 7 metri e mezzo, rompendosi entrambe le spalle, fratturandosi tre costole e slogandosi entrambi i polsi.
Alcune curiosità sulla serie del 1966
- Il celebre urlo di Tarzan è una registrazione di Johnny Weissmuller, storico interprete di Tarzan in più trasposizioni.
- Quello interpretato da Ron Ely è il primo Tarzan e con indosso uno dei perizomi più corti per qualsiasi altra versione precedente del personaggio.
- La serie televisiva ha riscosso grande successo internazionale. In particolar modo negli Stati Uniti e in Gran Bretagna, dove è stata riproposta negli anni Settanta. In Italia venne riproposta negli anni Ottanta e venne particolarmente apprezzata dagli spettatori.
- Alcuni lungometraggi per il cinema hanno tratto ispirazione dalla serie con Ron Ely.
- Tre anni fa Ron Ely ha subito una grave tragedia con la perdita della moglie, assassinata a coltellate dal figlio dell’attore nella casa di famiglia in California. Dopo essersi mostrato poco collaborativo, minacciando i poliziotti, l’omicida 30enne, Cameron, è morto raggiunto dai colpi di pistola degli agenti.
“Ma quant’è forte Tarzan“, Raimondo Vianello e Sandra Mondaini
Tra i numerosi interpreti di Tarzan non si può non ricordare il mitico Raimondo Vianello.
Nel 1977 Sandra Mondaini e Raimondo Vianello facevano come sempre coppia in un noto spettacolo televisivo del tempo: “Noi…no!“. Il programma resta nella memoria anche perché si trattava della prima trasmissione a colori della tv italiana, in onda il sabato sera sulla Rai. Tra le molte trovate geniali della trasmissione è rimasta nella storia in particolare l’interpretazione di Tarzan da parte di Raimondo Vianello.
La sigla finale, “Ma quant’è forte Tarzan“, era strepitosa e ogni volta si concludeva con una trama differente. Memorabile la parodia del re della giungla da parte di un biondissimo Raimondo che, a differenza del vero Tarzan, urlava, sì, ma di dolore dopo essere atterrato sui cactus o dopo aver sbattuto la testa sugli alberi: “Ahiaaa“.
