In una lunga intervista Enrico Papi parla della sua lunga carriera, dai primi successi fino a Sarabanda, per poi approfondire anche sulla sua vita privata

Enrico Papi, in un’intervista fiume al Corriere, racconta la sua lunga carriera, dagli esordi come cabarettista fino alla svolta con Chiacchiere. “Berlusconi dormiva poco: mi vide di notte e mi contattò per avermi a Mediaset. Pensavo fosse uno scherzo, vittima pure io di una candid camera. Ero semi-sconosciuto e mi prese al posto di Sgarbi che si candidava alle politiche. Nel 1996 ‘Papi quotidiani’ fu la svolta della mia carriera.” Ha esordito prima di entrare nello specifico della sua vita di tutti i giorni, parlando dunque del suo privato.

A questo proposito, alla domanda sul perché si mostra a torso nudo nelle foto, confessa: “È nato per scherzo. Ma vedevo che ricevevo tanti like. È un modo ironico per auto-percularmi, lo so che è ridicolo quello che faccio. Ma mi diverte.”

Qualche tempo fa al settimanale Chi aveva riferito di avere un orientamento piuttosto fluido. E al Corriere è tornato sul tema. “Ho sempre pensato che questa distinzione tra il macho che non deve chiedere mai e la donna fragile che va salvata non ha senso. Io potrei innamorarmi di un uomo o di una donna allo stesso modo, mai avuto nessun tipo di preclusione.”

“Non mi sono mai innamorato di un uomo.” Prosegue il conduttore. “Ma potrebbe capitare e non ci trovo niente di male.” Ha detto prima di parlare di sua moglie, Raffaella Schifino. I due sono sposati da ben 26 anni e si sono sempre tenuti a distanza dal mondo del gossip. “Ci autosopportiamo: ognuno di noi ha più difetti che pregi e per stare insieme bisogna saper apprezzare soprattutto i difetti. La nostra unione non fa notizia, anche se in realtà dovrebbe: due che stanno insieme da 25 anni assomiglia a una perversione.”

Nel corso dell’intervista si parla anche del successo di “Papi quotidiani”, celebre rubrica di gossip del 1996 che coinvolse nomi illustri dello spettacolo. “Ripresi Grillo mentre nuotava con la moglie, voleva 10 milioni per la liberatoria. Io firmai, mandai in onda il servizio, ma non arrivò alcuna denuncia.” Poi su Bonolis che “gli tirò una torta in faccia”, come riporta il quotidiano, Papi aggiunge: “Ci stava, lo perseguitavo parecchio, ci dava tanto lavoro. Che dolore per Mike Bongiorno. Mi ero nascosto in un hotel durante il Festival di Sanremo sperando di vederlo con qualche donna. Ma niente. Montai un servizio giocoso, con la sua ufficio stampa che entrava nella sua stanza, lui se la prese molto. A ripensarci forse avevo esagerato.”

In conclusione racconta di quando arrivò il programma Sarabanda. E il vero, grande successo. “Quel programma aveva alterato la mia vita, lavoravo tutto il giorno e avevo perso la percezione della vita reale. Era come stare in un Grande Fratello, non riuscivo a distinguere la realtà e la televisione, l’Uomo Gatto lo vedevo a pranzo anche se non c’era, avevo le allucinazioni. Mi svegliavo e pensavo ci fossero le telecamere. Vivevo una realtà deformata.”

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