Gigi Buffon lascia i fan con il fiato sospeso: “Nozze a rischio”, cosa intende l’ex portiere della Juventus e della Nazionale?
Non tutto è come sembra: Gigi Buffon parla di matrimonio a rischio, e subito i fan della coppia si allarmano. State tranquilli, perché l’amore dovrebbe essere rimasto intatto, salvo sorprese, se non è addirittura ulteriormente accresciuto. Semplicemente, i due avevano annunciato le nozze per questo 2024, come previsto dalla scorsa estate, ma probabilmente a giugno non si coronerà in maniera formale questo lungo sentimento che dura da oltre dieci anni. La loro storia ha interessato molto i notiziari rosa, se non altro perché Gigi era ancora il marito di Alena Seredova quando si innamorò “follemente” della bella giornalista, al tempo madrina del calcio con il suo show su Sky. Storici i post partita con gli allenatori.
Elegante, raffinata, sexy e intrigante, Ilaria ha stregato l’ex portierone azzurro, facendolo metaforicamente cadere ai suoi piedi. Alena ne ha sofferto, anche perché “tutti sapevano, e io andavo allo stadio la domenica”. Ma per l’amore dei figli, tutto si può lasciare alle spalle, soprattutto ora che la modella e attrice ha aperto il cuore verso altri orizzonti. “Sono 10 anni che stiamo insieme, siamo molto sereni e felici – ha spiegato Gianluigi -. Questa è la cosa più importante. Volevamo sposarci nel giugno 2024, ma per via dell’Europeo o slitta o anticipiamo, non abbiamo ancora deciso”, tutto qui. Un piccolo spavento immediatamente rientrato, lasciando a bocca asciutta le malelingue e gli appassionati del gossip. Un mese di differenza rispetto ai piani previsti, nient’altro.
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Non solo matrimonio, sullo scandalo del Calcioscommesse: “Giusto punire calciatori che scommettono sul calcio”
Intanto, l’ex calciatore ha parlato anche dello scandalo del calcioscommesse:
“È un tema molto delicato. Credo sia sbagliato criminalizzare e non fare dei distinguo. Scommettere di per sé non è reato, gli stadi stessi e le trasmissioni sportive sono pieni di pubblicità di App di questo genere e lo Stato incentiva il gioco. Se invece un calciatore scommette sul calcio va incontro a punizioni che giustamente devono essere inflitte; ma se scommette sulla pallavolo, sul basket, sulle corse dei cani…non sta commettendo alcun reato. E la cosa peggiora quando si parla di ludopatia, anche qui non centrando l’obiettivo: la ludopatia non è un problema di quanto spendi, ma del tempo che dedichi a questa attività. E questo dobbiamo spiegarlo ai ragazzi: non è che se si fanno continue scommesse da 1 euro trascorrendo ore e ore davanti alla App, allora è un tutto ok; mentre se uno spende 1 milione in un’unica occasione allora è ludopatico. Possiamo dire che è un cretino, va bene; ma la patologia nasce dalla dipendenza, la continuità con cui si fa una cosa. Non mi piacciono i bacchettoni che giudicano con una superficialità aberrante senza sapere poi realmente quali siano le motivazioni. Ci sono passato anche io venendo infangato senza aver commesso nulla: quando le cose si chiariscono, ci si dimentica di spiegare e chiedere scusa e si lasciano le persone con un’etichetta addosso. Lo trovo profondamente sbagliato”.