Intervistato al Corriere della Sera, Pupo ha parlato della moglie Anna e della compagna. Un legame lungo e ancora solido. Tre persone, un solo cuore. Ne ha parlato tanto, spesso. Sgomitolando la questione per chi proprio non riesce a farsene una ragione sulla poligamia. Non è mai stata “una passeggiata”, anzi. Una volta ha espresso un concetto con il quale smentiva chi lo definisce “idolo”. Al contrario, “c’è dolore” in queste situazioni, ammise. La sua storia è stata tirata in ballo anche per il caso di Watanabe, un uomo giapponese che vive con quattro mogli.
Al cantante viene chiesto se l’amore di mamma, oggi 90 anni, può essere paragonato a quello che riceve dalle sue donne. “È simile perché puro – risponde Enzo Ghinazzi – Sto con mia moglie Anna da 50 anni e con Patricia, la mia compagna, da 35. La nostra è una prova d’amore, un sentimento che ha superato salite e tempeste”. Nessuno gli chiede di approfondire in merito, ma lui si domanda e si risponde da solo: “Lo sa perché il nostro legame è così forte? Loro mi hanno amato come un figlio, e ai figli si perdona tutto, andando oltre il concetto di giustizia, superando l’idea del bene e del male”.
Le sue donne gli hanno insegnato “la lealtà, talvolta, pagandone il conto”. E poi: “Il senso del sacrificio, la comprensione, il saper accettare”. Lui, dal canto suo, ha provato a insegnare “lo stesso” alle figlie. “Non è facile evitare la strada comoda della bugia e, in certi casi, ha senso – spiega – purché resti bianca e sia detta a fin di bene”.
Pupo padre: “Voglio essere un solido riferimento per mia figlia”
Non si parla solo di amore coniugale. Ci sono altri amori nella vita di Ghinazzi. A cominciare dalla figlia. “Cerco di creare una sfera di protezione. Per una figlia femmina la figura del padre è fondamentale, c’è un condizionamento particolare. Avere un riferimento solido e forte è una fortuna, una chance per salvarsi dalle difficoltà della vita, in un mondo in cui il falso somiglia al vero e i giovani fanno fatica a riconoscerlo”.