Emma Marrone ha confessato in un’intervista a Vanity Fair la sua voglia di maternità: “Ho conservato il mio tessuto ovarico”. Perciò la cantante, secondo le ultimissime notizie, ha deciso di sottoporsi ad un intervento di rimozione delle tube ed ovaie, per via della diagnosi della sua predisposizione genetica al tumore alle ovaie.  

Emma Marrone e la rimozione delle tube ed ovaie

La cantante pugliese è molto amata dal pubblico già dai tempi del programma che l’ha resa nota, Amici. Emma Marrone è sempre molto attiva sui social, infatti ha raccontato il suo forte desiderio di maternità, così ha deciso di volersi sottoporre ad un intervento di rimozione delle tube ed ovaie. In seguito ad alcuni accertamenti che hanno diagnosticato la sua predisposizione genetica al tumore alle ovaie.

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Emma Marrone e l’intervista a Vanity Fair: “Una donna per avere un figlio da sola deve andare all’estero perché la fecondazione assistita non è prevista”

Emma Marrone si è sbottonata in un’intervista rilasciata alla nota rivista Vanity Fair, nella quale ha parlato chiaramente della sua voglia di maternità e si sofferma sul congelamento degli ovuli e sulla fecondazione eterologa:

Non siamo libere di gestire il nostro corpo e questa è una violenza. Viviamo in un Paese in cui una donna per avere un figlio da sola deve andare all’estero perché la fecondazione assistita non è prevista”. Esordisce così la cantante.

“Non puoi andare dal tuo ginecologo e chiedere il seme di un donatore perché vuoi un figlio, nemmeno quando hai 40 anni e sai benissimo che l’amore della tua vita non lo troverai presto”, aggiunge e conclude, dicendo: “Quante donne perdono la fertilità a 40 anni per la leucemia e non c’è un medico che spiega loro la conservazione degli ovuli? E cosa ti rispondono? Se Dio non lo vuole, allora non va bene”.

Emma Marrone sulla fecondazione: “Ho conservato il mio tessuto ovarico”

La cantante nell’intervista ha confessato di aver conservato il suo tessuto ovarico: “Mi infervoro su questi argomenti perché conosco tante donne che si sono dovute trasferire all’estero per concepire un figlio da sole. Perché qui bisogna essere costrette a fare un figlio solo con un uomo”. Ammette e conclude: “In Italia, poi, un uomo studia e può raggiungere una posizione di potere, una donna fatica il doppio e viene messa in dubbio alla prima maternità. Questa, ripeto, è violenza”