Ennio Morricone è stato un “grande” compositore, così come lo ha definito Giuseppe Tornatore (e “non solo un grande compositore di musiche per film…”), direttore d’orchestra e arrangiatore. Considerato il grande rivoluzionario della musica da film, Ennio Morricone ha apposto la sua firma indelebile su quattrocento colonne sonore originali realizzate in quarant’anni.

Nato a Roma il 10 novembre del 1928 e morto il 6 luglio del 2020, Ennio è considerato uno dei massimi autori della musica cinematografica. Versatile, ha saputo inventare commenti musicali per ogni genere e filone narrativo. Pluripremiato, si è aggiudicato, tra gli altri, il Leone d’Oro alla carriera alla 52. Mostra del cinema di Venezia nel 1997, l’Oscar alla carriera dieci anni dopo, l’Oscar alla miglior colonna sonora originale (per il film The Hateful Eight del 2016), tre Golden Globe e nove David di Donatello. Nel 2016 è arrivata la stella nella Hollywood Walk of Fame per omaggiare la leggenda del Maestro. L’anno seguente è stato insignito del titolo di Cavaliere di Gran Croce dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana.

Alcune curiosità su Ennio Morricone

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Quando canticchiamo le colonne sonore dei film di Sergio Leone, di Giuseppe Tornatore o altre, pensiamo di sapere più o meno tutto di Morricone. Ma ci sono alcune curiosità che forse molti ignorano.

  • Ennio Morricone è stato anche un genio del pop. Negli anni Sessanta, all’inizio della sua carriera, arrangiò canzoni destinate a diventare famosissime come Se telefonando o Sapore di sale. Così come i pezzi per Edoardo Vianello, Rita Pavone, Jimmy Fontana, Gianni Morandi e Luigi Tenco tra gli altri. “Cercavo sempre di arricchire una canzone, sia che fosse bella o sia che fosse modesta – diceva il maestro – Volevo dare al brano una struttura musicale autonoma, che potesse avere un fascino anche da sola, e nonostante una melodia spesso povera. Cercavo insomma di non rifugiarmi in un lavoro standard, passivo“.
  • Il professor Goffredo Petrassi, suo grande maestro, gli disse che la musica da film non era vera musica. Il compositore lo aveva ricordato qualche anno fa riconoscendo di aver appreso la “musica assoluta” dal professore. Nel merito citò un aneddoto relativo ad un incontro casuale proprio con il suo maestro, “in via Frattina“, che gli rimproverò di “perdere tempo” e di aver, erratamente, messo da parte “la musica alta“.
  • Ennio aveva spiegato che svolgeva, “quasi di nascosto“, l’attività di compositore Rai che però gli permetteva “di vivere, di pagare le bollette“, mentre con la “musica assoluta si faceva la fame“. Sebbene ogni volta che ripensava a quell’episodio “i rimorsi” invadessero la sua coscienza, riuscì a mettere in pratica il consiglio che Petrassi gli diede, ovvero quello di “non perdere tempo“. Infatti Ennio, oltre ad aver prestato il suo talento a tantissime musiche da film, ha scritto più di cento sinfonie. Curiosità che sa di rivincita: a Petrassi è intitolata la sala più grande nell’Auditorium Parco della Musica di Roma. Che oggi si chiama Auditorium Parco della Musica Ennio Morricone.
  • Forse non tutti sanno che il maestro Ennio Morricone ha composto molte musiche utilizzando il suono che riproduceva con la bocca. Esattamente come fanno i B-boss nel rap (beatboxing).
  • Stanley Kubrick lo avrebbe fortemente voluto per comporre una colonna sonora originale in Arancia Meccanica. Tuttavia Sergio Leone si rifiutò di dividere il suo genio con un altro grande autore di pari livello e chiamò il regista dicendogli che Ennio era impegnato su un altro suo set. Non era la verità. Chissà che tipo di Arancia Meccanica avremmo visto se al posto di Beethoven ci fosse stato Ennio Morricone. Mistero che resterà, purtroppo, senza risposta.
  • Il maestro Morricone ha scritto una Messa per Papa Francesco. Ennio l’aveva ritenuta “una tappa fondamentale nel percorso di un compositore” come ci hanno insegnato “i grandi: da Mozart a Schubert e Buckner“. Passaggio che nel suo caso è arrivato a 86 anni nella chiesa del Santissimo Nome di Gesù a Roma. Il maestro aveva mostrato la prima pagina della partitura al pontefice “dove le note disegnano una croce“, aveva raccontato. “Una linea affidata a corni e trombe formano il braccio verticale della croce; su questa linea a un certo punto si innesta tutta l’orchestra che disegna l’altro braccio“. Sua moglie Maria le aveva sempre chiesto di scrivere una Messa. L’idea si realizzò nel 2012 grazie ad un incontro casuale con padre Daniele Libanori, rettore della chiesa del Gesù che si trova “a due passi” da casa di Ennio. “Era il 2012, mi sono preso un po’ di tempo per pensare. Nel frattempo è stato eletto Papa Francesco, il primo Pontefice gesuita – aveva proseguito Ennio Morricone in merito – Ho detto di sì e ho pensato di dedicarla a lui. E anche a mia moglie Maria. Ecco che è nata la Missa Papae Francisci. Anno duecentesimo a Societate Restituta”. Ennio era un “credente, cresciuto in una famiglia cattolica“.