“Trascorrerò tutta la mia vita in carcere” – le parole dell’assassino di Giulia Cecchettin
Quando, dopo interminabili giorni di fuga, venne arrestato dalla polizia tedesca, Filippo Turetta decise di scrivere una lettera di suo pugno, rivolgendosi ai suoi genitori dal carcere di Halle, in attesa di essere estradato in Italia.
“Capirei e accetterei se d’ora in poi volete dimenticarmi e rinnegarmi come figlio e probabilmente sarebbe la scelta migliore per la vostra vita. Io stesso non so se ho ancora il coraggio di farmi vedere da voi. Penso che probabilmente sarebbe meglio un figlio morto che un figlio come me” – scrive nero su bianco il ragazzo accusato di aver ucciso la sua ex fidanzata Giulia Cecchettin.
Turetta: “Ho rovinato la vita a tante persone”
Non implora perdono, anzi, si sente in colpa per quello che ha commesso.
“Non esiste perdono o qualcosa del genere e io non lo voglio, non lo merito. Ho rovinato la vita a tante persone, troppe, senza averci pensato prima. Spero che tutto questo non influenzi la vostra vita in peggio. Spero che nessuno vi giudichi negativamente, vi guardi male, rovini la vostra situazione lavorativa o affettiva o le amicizie. Non c’entrate assolutamente niente anzi, dovreste essere aiutati perché siete sempre stati degli ottimi genitori e mi avete sempre educato al meglio” – sottolinea il giovane.
“Non ho avuto il coraggio di uccidermi, sono un codardo”
Turetta nella lettera ammette di biasimarsi anche per la mancata forza di farla finita.
“Ve lo giuro, se solo avessi qui con me il pulsante del suicidio istantaneo non esiterei a premerlo in questi giorni non volevo fuggire o scappare o altro. Desideravo solamente riuscire a uccidermi in qualche modo. Sono un codardo e debole e purtroppo non ce l’ho fatta”.
Intanto, il prossimo 25 ottobre Turetta si sottoporrà all’interrogatorio dei giudici anche, ha spiegato ieri il suo legale Giovanni Caruso, “per onorare la memoria di Giulia”.
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“Vivrò tutta la mia vita in carcere”
Nella lettera Turetta sembra avere preso coscienza dell’eco mediatico della vicenda. “Sono qui da 48 ore circa. Finora qui in Germania sono stati tutti molto professionali e bravi, nessuno mi ha picchiato e torturato. E io penso che questa sia una cosa molto positiva. Ho un po’ di paura a tornare in Italia anche per questo. Non sapevo e non avrei immaginato che sarei diventato così famoso e questo mi fa tanta paura. Ho generato tanto odio e tanta rabbia. E me lo merito. Sì ma tutto questo è terribile, ho peggiorato il mondo in qualche modo. Mi merito tutto questo dopo quello che ho fatto. Non sono neanche riuscito ad uccidermi. Vivrò la mia intera vita in carcere, non potrò più laurearmi, conoscere persone, avere una famiglia e godere di quello che ho già” – aggiunge Turetta nella lettera destinata ai propri genitori.
Turetta su Giulia: “Ho perso la persona più importante della mia vita”
Poi, infine, anche le parole per Giulia, la sua fidanzata, a detta sua “la persona più importante della sua vita”. “Soprattutto – prosegue Turetta – ho perso la persona più importante della mia vita, la persona che è tutto per me e che da due anni penso ininterrottamente ogni giorno, la persona più bella e speciale che potessi mai incontrare e tutto questo per colpa mia. Non so perché l’ho fatto, non avrei mai pensato o voluto succedesse niente del genere. Io non sono cattivo, lo giuro. Vorrei che tutto tornasse indietro e non fosse successo niente” – conclude l’assassino di Giulia.
