L’atterraggio è previsto dopo le 14 all’aeroporto di Fiumicino
Saman Abbas fu uccisa nella notte tra il 30 aprile e il primo maggio del 2021 a causa della sua opposizione a un matrimonio combinato: oggi, la madre Nazia Shaheen, 51 anni, latitante in Pakistan, tornerà in Italia.
Atterraggio previsto a Fiumicino dopo le 14, dopo uno scalo a Istanbul.
Poi andrà in carcere, raggiungendo il marito.
La donna, a dicembre, è stata condannata all’ergastolo dalla Corte di assise di Reggio Emilia, per l’omicidio della figlia, accusata dall’indagine della Procura e dei carabinieri.
Era latitante dal primo maggio 2021, il giorno in cui era tornata in patria da Novellara.
Dopo l’arresto, ha dato il consenso all’estradizione. Un anno fa è stato consegnato all’Italia il marito, Shabbar Abbas, anche lui condannato all’ergastolo in primo grado.
Omicidio Saman Abbas: la madre sconterà l’ergastolo in Italia
“Con l’estradizione della madre di Saman Abbas, Nazia Shaheen, in arrivo oggi in Italia dopo essere stata arrestata in Pakistan a seguito di un mandato di cattura internazionale, si compie un fondamentale passo in avanti per il percorso di giustizia per la giovane diciottenne di origini pakistane barbaramente uccisa il primo maggio del 2021″.
Lo afferma, in una nota, il ministro della Giustizia, Carlo Nordio.
La donna, condannata alla pena dell’ergastolo con sentenza di primo grado dalla corte di assise di Reggio Emilia insieme al marito, era latitante dal primo maggio 2021.
Quel giorno era tornata in patria dopo l’omicidio della figlia. Dopo mesi di richieste e attese, il governo di Islamabad ha accolto la richiesta del ministero della Giustizia per l’estradizione in Italia della donna.
Nordio: “Ringrazio le autorità pakistane”
“Si tratta di un risultato frutto di una intensa e proficua collaborazione del ministero della Giustizia con il ministero dell’Interno e il ministero degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale. Questo rappresenta un efficiente esempio di sinergia istituzionale a servizio della giurisdizione” – aggiunge Nordio.
“A nome del governo italiano – conclude il ministro – voglio ringraziare le autorità pakistane. Hanno compreso l’importanza per il nostro Paese di assicurare una piena risposta di giustizia per un delitto che ha sconvolto le nostre coscienze”.