Saman Abbas fu uccisa nella notte tra il 30 aprile e il primo maggio del 2021 a causa della sua opposizione a un matrimonio combinato. Oggi, dopo 2 anni e mezzo dai fatti, sono arrivate le condanne per i genitori e lo zio, mentre i cugini sono stati assolti.
La testimonianza chiave del fratello di Saman Abbas, uccisa nel 2021
Nella giornata di oggi, martedì’ 19 dicembre, dopo 1 ora e mezza di dichiarazioni spontanee da parte del padre della ragazza uccisa e di alcuni suoi parenti, la Corte di Reggio Emilia si è ritirata in camera di consiglio per circa 5 ore. Tutti gli imputati erano presenti al processo, tranne la madre di Saman Abbas, uccisa nel 2021, che è ancora latitante. Dopo anni di indagini, è stata fondamentale la testimonianza del fratello della ragazza uccisa, che all’epoca dei fatti era ancora minorenne. Agli inquirenti il giovane ha raccontato di aver sentito il padre parlare della fossa da scavare per la figlia e di aver consigliato ad alcuni membri della famiglia di restare dietro le telecamere di sicurezza, per non essere ripresi.
La sentenza
Alla fine, Shabbar Abbas, padre di Saman Abbas, uccisa del 2021 e Nazia Shaheen, la mamma, sono stati condannati all’ergastolo. Dopo la sentenza, l’uomo è uscito dall’aula senza parlare, mentre la moglie è ancora latitante. Lo zio di Saman, invece, Danish Hasnain, nonostante sia stato riconosciuto come l’autore materiale dell’omicidio, è stato condannato a 14 anni di carcere. L’uomo, infatti, a causa del rito abbreviato ha avuto uno sconto di pena, inoltre sono venute meno le aggravanti della premeditazione. Infine, nonostante fossero stati arrestati all’estero e accusati di aver partecipato all’omicidio, i cugini della ragazza uccisa sono stati considerati estranei ai fatti e immediatamente scarcerati.