Voleva fare da scudo alla mamma, per proteggerla dal papà violento che troppe volte, già, l’aveva picchiata davanti a lui e i suoi fratellini. Per il suo coraggio, dunque, un bimbo di 8 anni è morto nella sua casa di Burnsville, in Minnesota. A ucciderlo è stato il papà, che gli ha sparato in testa, prima di tentare, senza riuscirci, di togliersi la vita.
Papà spara alla testa del figlio piccolo: la ricostruzione della tragedia
I fatti sono avvenuti il 5 giugno scorso negli Usa, ma la drammatica notizia ha velocemente fatto il giro del mondo. L’uomo, secondo la ricostruzione dei fatti, più volte aveva già picchiato la compagna, Cherish Edwards. Proprio nel pomeriggio del giorno in cui è avvenuta la tragedia, infatti, a causa della condanna per violenza domestica, l’uomo, di 30 anni, aveva pagato una cauzione di 4mila dollari ed era stato scarcerato. Poi, tornato a casa, il papà ha sparato alla testa del figlio di 8 anni, “reo”, di essersi messo in mezzo tra lui e la sua compagna.
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Il dolore della mamma del bimbo ucciso
Straziata dal dolore, la donna scampata all’omicidio, che si è vista morire sotto gli occhi suo figlio, ha rivelato di aver chiesto più volte di tenere sott’occhio il suo compagno. “Ha un porto d’armi e quasi sempre ne porta una con sé…”. Il 5 giugno scorso, infine, è avvenuta una tragedia annunciata: il papà ha sparato in testa al bimbo durante una colluttazione con la sua compagna. Poi, ha tentato di farla finita, senza riuscirci. Attualmente è ricoverato in ospedale, ma non sarebbe in pericolo di vita.
“Finalmente siamo liberi da lui, ma mio figlio ha pagato con un sacrificio estremo. I miei figli sono traumatizzati. Ci vorranno anni per far andare via questa scena, se mai dovesse succedere. Voleva proteggermi. È davvero inimmaginabile che un bambino di otto anni cerchi di strappare la pistola dalle mani di un uomo adulto. È un dolore insopportabile: gli ho urlato di andarsene dai vicini. Lui ha rifiutato e detto: ‘mamma, non ti lascio qui con lui’”.
