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Le cancellano l’operazione salvavita per 5 volte: Sarah muore a 67 anni

Le cancellano l’operazione salvavita per 5 volte: Sara muore a 67 anni in Gran Bretagna

Le cancellano l’operazione salvavita per 5 volte: Sara muore a 67 anni. La rabbia della sorella: “L’hanno lasciata morire”

Quello di Sarah Crowley è un tremendo caso di malasanità accaduto nel Regno Unito. La donna affetta da un raro e aggressivo cancro agli occhi, infatti, si è vista cancellare per cinque volte l’operazione salvavita e alla fine, dopo atroci sofferenze, Sara è morta a 67 anni. I fatti sono accaduti nel maggio del 2023 ma in questi giorni la sorella della vittima sta chiedendo a gran voce che venga fatta giustizia. “L’hanno lasciata morire”, ha dichiarato in una riunione pubblica.

Le cancellano cinque volte l’operazione salvavita e muore: la storia di Sarah

Sarah, a cui è stata cancellata per cinque volte l’operazione salvavita, ricevette la diagnosi di cancro agli occhi nel 2016. Da quel giorno, per ben cinque volte, la donna è stata rimandata a casa dopo ricoveri che avrebbero dovuto precedere le operazioni. Il tumore, tuttavia, non si era certo arrestato e mese dopo mese si è diffuso, intaccando sempre più organi. Alla fine, in preda alla disperazione, la donna dal Bristol Royal Infirmary, si rivolse ad un nuovo ospedale di Londra. I nuovi esami, però, rivelarono che a causa della diffusione del cancro l’operazione che originariamente le avrebbe salvato la vita, non era più sufficiente. Tuttavia, il nuovo trattamento chiamato chemiosaturazione, costosissimo e non finanziato dal servizio sanitario, era fuori dalla portata della donna.

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Il dolore della sorella della vittima

Per mesi, dunque, Sarah, dopo essersi vista cancellare l’operazione salvavita per cinque volte, è andata avanti con l’immunoterapia, che a causa della sua forza l’ha uccisa al secondo ciclo di trattamento. Distrutta dal dolore, Verity, la sorella della vittima ha dichiarato: “Il vostro ospedale ha ammesso di aver fallito e ha ammesso di averla delusa. Avete detto che vi dispiaceva, ma non avete dato alcun peso a all’insopportabile, implacabile e crudele tortura mentale di una persona che semplicemente cercava di vivere. L’angoscia vissuta da Sarah, suo marito e la sua famiglia è stata straziante. Era comunque evitabile se qualcuno si fosse preso la briga di far quello che doveva”.

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