Nel cuore della notte, Israele è stata colpita da missili e droni da parte dell’Iran. Quest’ultimo ha giustificando il suo attacco come un esercizio del diritto di autodifesa, provocando reazioni immediate da parte degli Stati Uniti e dei leader del G7. Mentre le sirene suonavano e l’aria si riempiva di tensione, Israele, sostenuto dagli alleati strategici, ha difeso con fermezza il proprio territorio, respingendo la maggior parte degli attacchi.
Israele sotto attacco con missili e droni: Giorgia Meloni convoca il G7
Ma il pericolo di una guerra imminente si staglia all’orizzonte. Mentre il premier israeliano Netanyahu convoca il gabinetto di guerra e promette una risposta decisa, gli Stati Uniti si sono dissociati da un possibile contrattacco israeliano contro l’Iran. La diplomazia è al lavoro, con la presidenza italiana del G7 che convoca una videoconferenza urgente per discutere della drammatica situazione.
Intanto la comunità internazionale punta sulla diplomazia per evitare una spirale di violenza, l’Europa condanna fermamente l’attacco iraniano, invocando la cessazione immediata delle ostilità e il ripristino della stabilità nella regione. Il destino del Medio Oriente pende in bilico, il mondo tiene il fiato sospeso, sperando in una soluzione pacifica che possa porre fine a questa escalation di violenza senza fine.
