Lucia Taormina è morta sabato 6 aprile in un letto dell’ospedale di Palermo. La donna per un giorno intero ha lottato tra la vita e la morte, ma alla fine, a causa delle tremende ustioni che hanno interessato il 90% del suo corpo, si è dovuta arrendere. La 66enne il giorno prima era stata investita dalle fiamme mentre preparava il caffè con la moka. Inizialmente si pensava che la caffettiera fosse esplosa, investendo la donna, ma in queste ore il cognato dell’ex insegnante ha messo in dubbio tale pista.

Le parole del cognato della vittima

Secondo l’uomo, infatti, a causare il fatale incidente domestico in cui è morta Lucia Taormina, non sarebbe stato lo scoppio della moka. Il cognato ha rilasciato le seguenti parole ai microfoni di “Mattino Cinque News”. “La caffetteria era intatta, non è scoppiata, tanto è vero che i carabinieri l’hanno sequestrata. Il piano cottura era di nuova costruzione per cui il gas non è fuoriuscito. Da quello che abbiamo potuto capire, ipotizziamo che mia cognata mentre prendeva la moka è passata sul fornello acceso e le fiamme hanno avvolto i vestiti e non è riuscita a salvarsi. Una tragica casualità”.

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Giunta in ospedale, Lucia Taormina è morta dopo 24 ore d’agonia

Lucia Taormina, dunque, sarebbe morta a causa dei suoi vestiti che hanno preso fuoco. Purtroppo per lei al momento della tragedia non c’era nessuno in casa con lei. Il marito, infatti, rincasato poco dopo, ha trovato la moglie priva di sensi, riversa a terra e ha allertato i soccorsi. Arrivata nella struttura sanitaria, però, le condizioni della donna erano ormai gravissime e 24 ore dopo è morta in un letto d’ospedale.

Una ex collega di Lucia ha voluto ricordare la donna: “Di Lucia ricordo la sua pacatezza e discrezione, era sempre pronta e puntuale e orgogliosa della sua famiglia. Con lei abbiamo condiviso tanti momenti. L’ho sostituita all’inizio della mia carriera quando lei era in gravidanza. Già da allora mi affidò la classe con molta tranquillità”.

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