Continuano a emergere particolari sulla tragedia che ha colpito Martinengo, nel Bergamasco. Nella notte tra mercoledì e giovedì, infatti, Caryl Menghetti ha ucciso a coltellate suo marito, il 55enne Diego Rota. La donna, che già in passato era stata vittima di instabilità mentale, nella mattinata di ieri avrebbe iniziato a minacciare il marito di morte. Tuttavia, nonostante le sue parole, la donna è stata rimandata a casa dall’ospedale e nella serata stessa ha commesso l’omicidio.

Le minacce di Caryl Menghetti al marito ucciso e il ricovero in ospedale

Quanto accaduto a Diego Rota, dunque, poteva essere evitato. La moglie, Caryl Menghetti già dalla mattina aveva lanciato segnali inequivocabili che però sono stati ignorati. Intorno alle 9:00 di mattina di mercoledì scorso, infatti, la donna in evidente stato confusionale e d’agitazione, è stata vista entrare nell’ambulanza, che l’ha condotta all’ospedale di Treviglio. Caryl, mamma di una bimba di 5 anni, era visibilmente turbata e aveva le allucinazioni, ma giunta nel reparto di psichiatria, dopo essere stata stabilizzata, è stata mandata a casa con una cura. Poche ore dopo, però, la donna ha commesso l’efferato omicidio.

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Le parole della donna, inascoltate in ospedale

Secondo quanto emerso in queste ore però, Caryl Menghetti più volte aveva manifestato la volontà di uccidere il marito. Tale intenzione, la donna, l’avrebbe espressa anche in ospedale, davanti ai dottori, che però, vista la sua condizione psichica, non hanno dato peso a tali parole. Un errore di valutazione che, però, è costato caro all’incolpevole Diego Rota, che poche ore dopo è stato ucciso con almeno 10 coltellate alle spalle, di cui una fatale nei pressi della gola.

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