È ancora sotto shock Sarah, la mamma di Bronson, il bimbo di 2 anni morto di stenti accanto al papà morto d’infarto. Il caso ha fortemente scosso tutto il Regno Unito e ora la donna, distrutta dal dolore ha rilasciato delle parole colme di tristezza per quanto avvenuto. Inoltre, ha puntato il dito contro gli assistenti sociali, rei di non aver vigilato abbastanza su suo figlio.

Le parole della mamma del bimbo morto vicino al papà

Il piccolo Bronson, secondo le informazioni al riguardo, è morto di fame e di sete, le forze dell’ordine lo hanno ritrovato vicino al suo papà Kenneth, morto d’infarto almeno 15 giorni prima. Il 60enne e sua moglie Sarah erano separati da tempo e la mamma del bimbo morto in braccio al papà ha rivelato di aver visto l’ultima volta Bronson durante le feste di Natale.

Ascoltata dai giornali locali, la donna ha gridato tutta la sua disperazione per quanto avvenuto. “Sono in un incubo vivente e non mi sveglierò mai – ha detto -. Non riesco a pensare ad altro, a lui che muore di fame, che allunga una mano a pochi centimetri dal frigo. I suoi ultimi momenti li ha trascorsi da solo e doveva essere molto assetato e affamato. Avrà pianto. Sarà stato così confuso. Mi sta perseguitando. Se riesco ad addormentarmi, è solo per poche ore. Mi sveglio di soprassalto pensando a lui che vaga da solo, morendo di fame. Quando lo immagino così, solo in quell’appartamento, mi sento una fallita, crudele, egoista”.

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La donna punta il dito contro assistenti sociali e forze dell’ordine

Brenson, per via di una situazione familiare difficile era seguito dagli assistenti sociali. Il 2 gennaio scorso avrebbero tentato di accedere nell’abitazione di Lincolnshire, ma non ricevendo risposta, sarebbero andati via. La polizia, allertata del fatto, però, avrebbe rinvenuto i corpi del bimbo morto accanto al papà solo una settimana dopo e per questo la mamma della vittima ha puntato il dito contro le autorità. Secondo lei, infatti, se gli assistenti sociali e le forze dell’ordine avessero agito in modo diverso, suo figlio sarebbe ancora vivo. A tal proposito ha concluso: “Nessun’altra madre dovrebbe subire quello che ho passato io”.

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