Si è verificato un terribile omicidio a Pisa, dove un 27enne è stato ucciso a coltellate in pieno centro. Le forze dell’ordine indagano negli ambienti dello spaccio di droga.

Nell’omicidio avvenuto a Pisa, ha perso la vita un 27enne di origine tunisine, ucciso a coltellate in pieno centro. Purtroppo Il ragazzo non ce l’ha fatta. Troppo gravi le ferite riportate venerdì, 5 gennaio, nella zona di pizza Vittorio Emanuele. La vittima abitava con il fratello, in un quartiere popolare. La rissa sarebbe scoppiata intorno alle 23, in cui hanno partecipato diverse persone. In quella zona, nei pressi delle Poste, dove spesso si verificano episodi legati alla spaccio di droga o criminalità. Purtroppo però, nonostante siano stati allertati i soccorsi, per il giovane non c’è stato nulla da fare.

Leggi anche: Omicidio a Prato, autotrasportatore ucciso a coltellate: fermati i due killer

Omicidio a Pisa, 27enne ucciso a coltellate: le indagini

Venerdì 5 gennaio si è verificata la rissa e intorno al giovane 27enne, le forze dell’ordine hanno trovato i passanti e il personale del 118. A quel punto, sono stati allertati anche i militari. Sul posto sono stati rinvenuti dei frammenti di bottiglia, ma dell’arma da taglio non si sa ancora nulla. I carabinieri stanno proseguendo le indagini e le ricerche, cercando di risalire in tutti i modi all’assassino.

Potrebbe interessarti anche l’articolo: Cagliari, omicidio all’alba: il 35enne Luca Mameli ucciso a coltellate

Le testimonianze

Secondo alcuni voci di corridoio, pare che l’alterco sia nato da 20 euro di metadone di scarsa qualità venduto a colui che si è recato nella zona incriminata, per protestare. Una rissa tra tunisini e georgiani, iniziata tra via Gramsci e viale Bonaini, proseguita poi nella zona della pizza principale. Ad un certo punto sono state avvertire delle urla di una donna e un gruppo di persone, come hanno fatto sapere dei testimoni, dopo l’omicidio di Amri. Quest’ultimo avrebbe partecipato alla rissa, cercando di riportare l’ordine, perdendo la vita.

Continua a leggere su Chronist.it