Elaborare il lutto, il macabro ed efferato omicidio, ricostruire e riorganizzare la propria vita nella propria testa con tutto questo caos mediatico è impossibile: ecco perché la madre di Filippo Turetta chiede aiuto

Domani si terranno i funerali di Giulia Cecchettin, li seguirà anche Filippo Turetta dal carcere: forse si renderà conto realmente di cosa ha fatto, del perché sua mamma Elisabetta non lo ha voluto incontrare la prima volta e del motivo per il quale oggi la donna chiede “aiuto psicologico”, per sé stessa e per il ragazzo. “Devo pagare tutto fino alla fine, ho fatto qualcosa di terribile, ho perso la testa, ma non volevo e so che non potrete mai perdonarmi”, ha detto l’accusato di omcidio quando ha potuto riabbracciare i genitori. Non lo ha fatto solo nell’interrogatorio, ma lo ha ribadito al sangue del suo sangue.

Voleva incontrare i genitori, lo chiedeva tanto, era insistente: voleva la mamma e il papà, mentre questi realizzavano di aver cresciuto un ragazzo capace di infliggere oltre venti coltellate sul corpo della sua ex amata. Nonostante l’inevitabile durezza del caso, il dolore è grande perché un figlio è sempre un figlio, anche se deve pagare. Anche solo capire “come reagire” quando tutti gli occhi sono “contro” di te non è semplice. Ne stanno dando prova i genitori del ragazzo, Elisabetta soprattutto, sempre molto silenziosa, guardinga e con gli occhi gonfi di pianto. Anche nel secondo incontro, che c’è stato (stavolta sì), Elisabetta è stata vista con le lacrime che le bagnavano il viso. Ha abbandonato il carcere piangendo, così come era arrivata.

Chi è Elisabetta Martini, la madre di Filippo Turetta?

Elisabetta vive con il marito e, fino a poco fa, con Filippo, tutti presso un condominio di un piccolo centro situato a Torreglia, poco distante da Padova. La famiglia Turetta ha abitato molto tempo in periferia prima di prediligere il borgo suggestivo, appartamento del nonno paterno. La donna ha lavorato come cameriera di sala del ristorante di cui è stato titolare il marito, La Cicogna, che ha cambiato gestione anche se questo non ha scoraggiato i facinorosi del web, capaci di inondare di offese, minacce e recensioni negative l’ex struttura della famiglia Turetta. L’attività è stata ceduta nel 2011, i due hanno rivisto i propri conti e il proprio futuro.

Oggi Elisabetta è una casalinga, il marito è cuoco presso una mensa di una struttura per anziani: ha preferito rimanere confinato ancora con il campo della ristorazione. Elisabetta ha cresciuto i figli, ha abbandonato il lavoro proprio per dedicarsi a questo. La donna chiede un “aiuto psicologico”, sia per sé che per il figlio. Ovviamente, anche per il coniuge: tutti sono distrutti, annientati e affranti da questa storia. Non si tratta solo di grandi riflettori puntati per via della tragedia diventata mediatica, arrivando a sfociare i confini dell’Italia: lo strazio e la realizzazione del lutto e del brutale omicidio può richiedere tantissimo tempo, che l’individuo non riesce ad affrontare autonomamente talune volte.

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