Filippo Turetta è arrivato in Italia ed è in carcere a Verona. La sua prima notte in cella nel reparto di infermeria è trascorsa, ma il 22enne avrebbe espresso il desiderio di voler incontrare i suoi genitori.

Passata la prima notte in carcere a Verona nel reparto di infermeria per Filippo Turetta, e, probabilmente, rimarrà lì ancora per qualche giorno prima di essere trasferito nel reparto “protetti”. Il 22enne, accusato dell’omicidio di Giulia Cecchettin, è stato sottoposto ad una prima visita psichiatrica, in cui è stato confermato il rischio di autolesionismo. Infatti, Turetta sarà un detenuto classificato “a grande sorveglianza”, ovvero sarà costantemente sotto osservazione per evitare che possa commettere gesti estremi.

La prima notte nel reparto di infermeria, la richiesta di Filippo Turetta

Secondo le parole della direttrice del carcere di Verona, Franacesca Gioieni, Filippo Turetta è apparso “tranquillo” e “si stanno applicando tutte le procedure di cautela che si seguono con gli altri detenuti”. Oltre ciò, anche il nuovo avvocato del 22enne, Giovanni Caruso, ha tenuto a far sapere che il suo assistito “è disorientato ma in condizioni di salute accettabili. Ora è adeguatamente assistito e protetto in un carcere di grande sicurezza, anche dal punto di vista della sorveglianza contro eventuali situazioni che potrebbero degenerare”. Non solo. Il giovane avrebbe espresso il desiderio di voler vedere i suoi genitori.

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L’interrogatorio previsto per martedì

Filippo Turetta è arrivato in Italia ieri, sabato 25 novembre ed ha trascorso la sua prima notte nel carcere di Verona e, come previsto per i nuovi detenuti, dovrà rimanere nel reparto di infermeria per alcuni giorni. Successivamente sarà trasferito nell’area isolata, in cella con un compagno, fino al giorno dell’interrogatorio con il gip. Infatti, solamente dopo il 28 novembre, Turetta potrà incontrare i suoi genitori.

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