Oggi, sabato 25 novembre, è la giornata contro la violenza sulle donne. Mai come quest’anno le varie manifestazioni svoltesi nelle piazze d’Italia hanno visto la presenza di un ingente numero di partecipanti. Tutto questo per via del femminicidio avvenuto lo scorso 18 novembre, quando Filippo Turetta ha ucciso la sua ex fidanzata, Giulia Cecchettin. Dopo giorni di silenzio, oggi, dopo che Turetta è atterrato in Italia e scortato in carcere, Elena Cecchettin ha scritto una lunga lettera per sua sorella.

La lettera di Elena Cecchettin per sua sorella Giulia

Questa casa che fino a poco più di un anno fa era troppo piccola, ora sembra così vuota, così grande e spenta”. Inizia così la toccante lettera di Elena per sua sorella, Giulia Cecchettin. “Così il vuoto che mi porto dentro per la tua assenza. Così il vuoto di quando ti cerco per raccontarti di quello che mi succede, dimenticandomi che non ci sei più. Così grande, così incolmabile il vuoto che la tua assenza lascia dentro di me. Così grande la rabbia come il dolore nel realizzare che la tua assenza, la tua morte sono state causate da un individuo con un nome e un cognome”.

“Ci deve essere un cambiamento, una rivoluzione culturale, che insegni il rispetto, l’educazione, l’affettività”

Elena in tutta la lettera dedicata a sua sorella, Giulia Cecchettin, non nomina mai Filippo Turetta. Oltre al dolore però, come ormai la giovane Elena ci ha insegnato, nello scritto c’è anche la speranza che le cose cambino. “Un individuo che si è sentito autorizzato a portarti via da me. Un individuo ineducato al consenso, al rispetto e alla libertà di scelta. Affinché nessuno più debba sentire il vuoto che sento io, il dolore lancinante che nel buio della mia camera sento incessantemente, dobbiamo reagire. Ci deve essere un cambiamento, una rivoluzione culturale, che insegni il rispetto, l’educazione, l’affettività. Che insegni ad accettare i no, che insegni che le donne non sono proprietà di nessuno”.