Il femminicidio di Giulia Cecchettin ha scatenato una serie di polemiche che sembrano non riuscire a placarsi. Uno degli ultimi episodi avvenuti riguarda un post della polizia che nei suoi canali ufficiali ha condiviso la poesia contro il femminicidio citata dalla sorella di Giulia. Tuttavia, l’iniziativa dei canali social della polizia ha generato una vera e propria bufera nei commenti con centinaia di donne che hanno denunciato i comportamenti delle autorità.
Il post della polizia
“Se domani sono io, se domani non torno, mamma, distruggi tutto. Se domani tocca a me, voglio essere l’ultima”. I versi sono di Cristina Torres Caceres, ma sono diventati celebri in questi giorni per essere stati citati da Elena Cecchettin dopo il ritrovamento del cadavere della sorella. La polizia ha citato la poesia contro i femminicidi in un post e nel prosieguo si legge: “Questi versi ci ricordano, oggi più che mai, l’importanza di essere uniti nel combattere la violenza sulle donne. Ricordate, se #questononèamore non siete sole. Insieme per l’eliminazione della violenza di genere. #essercisempre”. Tuttavia, l’iniziativa non è stata certamente accolta come ci si sarebbe immaginato, perché in poche ore migliaia di commenti di denuncia hanno inondato la pagina.
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I commenti sotto al post della poesia contro il femminicidio postata dalla polizia
Tantissimi commenti di denuncia sotto il post in cui la polizia ha condiviso la poesia contro il femminicidio.
“Torna quando ti avranno stuprata mi avete detto quando sono venuta a denunciare delle minacce di stupro. Con quale coraggio questo post“.
“Vi ringrazio per quella volta in cui quando mi sono rivolta a voi, perché un uomo che non conoscevo mi stava seguendo in strada e mi avete risposto che era meglio che non camminassi da sola nelle vie buie e isolate. Peccato che fossero le 18:00 e di gente ce n’era per le strade, ciò non ha impedito a quell’uomo di intimidirmi e subire catcalling. Ma il problema evidentemente ero io che mi stavo facendo gli affari miei, non lui”.
“Mi hanno minacciata di morte. Vi ho portato gli screen. Nomi e cognomi. Non avete preso la denuncia neanche in quel caso. Un altro stalker è riuscito ad avere il numero di mio nonno, della madre del mio fratellastro, a risalire alla mia vecchia scuola elementare per chiedere dove abitassi. E quando la cosa è stata denunciata, avete detto che vi sembrava innocuo. E ANCORA UNA VOLTA NON È SUCCESSO NULLA”.
Oltre alle esperienze personali, molte donne hanno anche parlato del caso di Giulia: “Giulia sarebbe ancora viva se voi aveste svolto il vostro lavoro in maniera adeguata intervenendo immediatamente dopo la chiamata del testimone che ha sentito le sue urla”.