Site icon Chronist

Morto Davide Renne: direttore creativo di Moschino, aveva 46 anni

Morto a 46 anni Davide Renne, direttore di Moschino

Morto a 46 anni Davide Renne: la nomina a direttore di Moschino pochi giorni fa, poi il malore dopo l’operazione al cuore

Un terribile e inaspettato lutto ha sconvolto il mondo della moda, Davide Renne è morto all’età di 46 anni. L’uomo, alla guida dell’ufficio stile di Gucci per 20 anni, era diventato da pochi giorni direttore creativo di Moschino. Lunedì scorso il 46enne ha subito un’operazione al cuore, seguita da 3 giorni di terapia intensiva. Infine, nella giornata di oggi, venerdì 10 novembre, la morte, in un letto d’ospedale a Milano.

“Si era unito a noi solo pochi giorni fa, quando un malore improvviso ha stroncato troppo presto la sua giovane vita”

Ad annunciare la tragica e improvvisa morte di Davide Renne è stato Massimo Ferretti, Presidente Esecutivo di Aeffe SpA.

Non ci sono parole per descrivere l’incommensurabile dolore che stiamo vivendo in questo momento così drammatico. Davide si era unito a noi solo pochi giorni fa, quando un malore improvviso ha stroncato troppo presto la sua giovane vita. Non riusciamo ancora a credere a quello che è successo. Con Davide stavamo lavorando a un progetto ambizioso, pieni di entusiasmo e di ottimismo verso il futuro. Anche se è stato con noi solo per pochissimo tempo, Davide è stato in grado di farsi subito amare e rispettare. A noi resta oggi la responsabilità di portare avanti ciò che la sua fantasia e creatività avevano solo immaginato. Ci stringiamo alla famiglia e ai numerosissimi amici di Davide con affetto”.

Potrebbe interessarti anche: Morte Gerardina Corsano, escluso il botulino, la pizzeria: “non c’entriamo nulla”

Le parole di Davide Renne, morto oggi, dopo 3 giorni di terapia intensiva

Davide Renne, morto oggi in seguito a complicazioni dovute a un intervento al cuore, da circa 3 settimane era stato nominato direttore creativo di Moschino. Proprio lui, emozionato e felice per il nuovo e prestigioso incarico aveva dichiarato: “Franco Moschino aveva soprannominato il suo studio la sala giochi. È così: ciò che la moda – soprattutto quella italiana, e la maison Moschino in primis – può realizzare con la sua influenza dovrebbe essere sempre fatto con un senso di gioco, di gioia. Un senso di scoperta e sperimentazione. Sono profondamente consapevole dell’onore che Massimo Ferretti, un gentiluomo quasi paterno nei miei confronti con la sua capacità di ascoltare e dialogare durante i nostri incontri mi abbia concesso di prendere il timone della Maison fondata da una delle grandi menti della moda”.

Exit mobile version