Il novello Mattia Pascal ha finto la sua morte dieci anni fa per rifarsi una vita in Grecia. Oggi il suo castello di menzogne è crollato
La vicenda di Adamo Guerra ha dell’incredibile. Novello Mattia Pascal, dieci anni fa è scomparso nel nulla lasciando nell’angoscia sua moglie e le due figlie di 12 e 16 anni. Nella sua casa di Imola erano state rinvenute alcune lettere in cui lasciava intendere che si sarebbe tolto la vita. Eppure, si trattava solo di una cinica messinscena: l’uomo, oggi 55 anni, ex rappresentante di casalinghi originario di Lugo, è infatti è vivo e vegeto e si è rifatto una vita a Patrasso, in Grecia.
Una troupe di ‘Chi l’ha visto’ ha scoperto l’incredibile verità dopo un lungo lavoro di ricerca. I giornalisti sono partiti dal più classico dei presupposti: nonostante avesse annunciato il suicidio il corpo di Guerra non era mai stato trovato. Così è finita una menzogna durata dieci anni che aveva gettato nello sconforto un’intera famiglia.
Quando Guerra si è trovato di fronte Francesco Paolo Del Re, inviato della trasmissione Rai, o sulle prime ha perfino ammesso la sua vera identità. “Sì, sono io, Adamo”. Poi, quando ha capito di avere davanti un giornalista, ha tagliato corto: “Facciamo che non mi avete mai trovato e la cosa finisce qui”. L’uomo era seduto davanti a una sorta di front office, affacciato su una strada di Patrasso, in Grecia.
Adamo Guerra: la lettera ai genitori, il finto suicidio, la fuga in Grecia
La lettera datata 2013 non lasciava molto spazio all’interpretazione: “Ciao mamma e papà, non ho molte parole da dire, ma purtroppo è andata sempre male. E adesso è arrivato il momento di farla finita. Cercherò di fare bene almeno questo ultimo passo per risparmiarvi il dolore di un funerale. Mi raccomando solo una cosa, la più importante: date una mano a Raffaella e alle bambine. Io non ci sono riuscito fino in fondo”, scriveva l’uomo.
Una settimana dopo, l’auto di Guerra era stata trovata parcheggiata vicino al porto di Ancona. Prima incongruenza rispetto alla sua missiva finale. L’allora 45enne aveva acquistato un biglietto per imbarcarsi il 9 luglio su un traghetto in partenza per Patrasso. La Procura già all’epoca aveva cercato fare luce sulla vicenda, chiudendo poi le indagini nel 2015 e avvalorando l’ipotesi dell’allontanamento volontario e perfino dell’insano gesto. Raffaella Borghi, sua moglie, aveva finito per rassegnarsi alla storia: il suo Adamo si era gettato in mare, per questo era stato impossibile recuperarne il corpo.
Adamo Guerra: cosa lo ha tradito
Alcuni mesi fa, però, la svolta. La Borghi presenta le pratiche per il divorzio. E arriva la doccia fredda: “L’avvocato mi ha chiamato dicendomi che mio marito non era uno scomparso”. Così viene fuori che in Grecia c’è un Adamo Guerra che nel 2022 aveva fatto richiesta all’Aire. La donna dapprima pensa a un caso di omonimia, poi addirittura a un furto d’identità. Invece era proprio il marito, creduto morto per dieci anni. Che, straordinariamente, era riuscito a far perdere tutte le sue tracce fino al passo falso con l’Aire.
Nessun’altra parola, nessuna spiegazione alla moglie e alle due figlie. “È lui, non è umano, non ci sono parole. Per me non è un uomo e non è un padre” ha commentato la Borghi, ospite della trasmissione Chi L’Ha Visto. “Poteva semplicemente dirle che voleva cambiare vita e non parlare di farla finita”, ha aggiunto Marisa Degli Angeli, presidente dell’associazione Penelope Emilia Romagna, a cui si era rivolta la donna dopo la scomparsa dell’ex marito. “Non ho mai smesso di lottare e non mi arrendevo all’idea che fosse morto, a volte convincendomi di questo, ma avevo promesso alle bambine che, finché avessi campato, avrei cercato il loro papà – ha ripetuto la Borghi – Dieci anni sono tanti, la testa è sempre lì perché hai sempre una speranza. Tutti parlano, tu li ascolti, ma hai anche le tue sensazioni. Anche i carabinieri e la psicologa mi dicevano di andare avanti, ma non credevo che un papà fosse in grado di andarsene e invece è successo”.