Nel tardo pomeriggio di ieri, 7 settembre, in un centro d’accoglienza per rifugiati, a Impruneta, in provincia di Firenze è avvenuto un efferato omicidio suicidio dai contorni ancora poco definiti.
Le vittime, di nazionalità afgana, sono un 36enne e un 33enne
Il delitto è avvenuto in un centro gestito dalla Fondazione Solidarietà Caritas Firenze. Per motivi ancora al vaglio degli inquirenti, un 36enne afgano in seguito a una lite con un connazionale 33enne ha agguantato un coltello da cucina e si è avventato sull’uomo, sferrandogli una serie di fendenti mortali. In seguito con la medesima arma bianca si è tagliato la gola e gettato dalla finestra. L’omicidio suicidio al centro per rifugiati è avvenuto mentre i 2 uomini erano soli. Tuttavia, alcuni passanti hanno assistito parzialmente alle drammatiche scene e hanno allertato i soccorsi.
Il 36enne che ha ucciso l’amico e poi ha tentato di togliersi la vita è stato soccorso dal personale del 118 giunto in pochi istanti nel centro. Tuttavia, nonostante la corsa in ospedale in codice rosso, l’uomo è deceduto poco dopo. Il terribile omicidio suicidio avvenuto nel centro per rifugiati è stato un vero e proprio fulmine a cel sereno, dal momento che mai nel coso degli anni si erano verificati casi di violenza all’interno della struttura.
Potrebbe interessarti anche: Agguato nella notte: camionista 49enne ucciso a colpi di pistola nel garage di casa
Le parole del sindaco di Impruneta sull’omicidio suicidio avvenuto nel centro per rifugiati
A confermarlo sono anche parole del sindaco di Impruneta. “Mi permetto di parlare a nome di tutta la comunità che in questi anni ha sempre accolto questi ragazzi a braccia aperte. Il centro è attivo da oltre dieci anni ed è gestito in modo magistrale dalla Caritas Diocesana di Firenza. Lo dimostra il fatto che molti degli ospiti della struttura, si integrano perfettamente nella nostra società, anche con esempi di ragazzi che prestano servizio nella stessa Pubblica Assistenza di Tavarnuzze”.