I fatti risalgono allo scorso 23 gennaio
Svolta nelle indagini sulla morte di Alina Cozac, la 40enne morta improvvisamente lo scorso 23 gennaio a Spoltore, in provincia di Pescara. Inizialmente la sua scomparsa fu attribuita a cause naturali: una versione alla quale i familiari della vittima non avevano mai creduto.
Dopo circa 8 mesi, nella giornata di ieri, martedì 6 settembre, è stato arrestato il compagno Mirko De Martinis, 47 anni, accusato di averla strangolata.
Era stato proprio l’uomo ad allertare i soccorritori, i quali dopo aver tentato a lungo di rianimare la donna di origini rumene, ne avevano constatato il decesso.
La dinamica del presunto omicidio di Alina Cozac
Intorno alle 4 del mattino del 23 gennaio, De Martinis aveva riferito ai sanitari di aver trovato la sua compagna esanime nel letto dell’abitazione di Spoltore nella quale vivevano.
A destare sospetti furono proprio i dettagli di quella telefonata. Inoltre, dopo aver ispezionato la salma di Alina, erano emersi segni evidenti sul collo della vittima, riconducibili a uno strangolamento.
Così, i magistrati avevano iscritto De Martinis nel registro degli indagati, anche perché era l’unica persona presente in casa al momento della tragedia.
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La versione di De Martinis e l’arresto per omicidio
Agli inquirenti, De Martinis aveva raccontato che la donna si era sentita male: così, aveva allertato i soccorsi. Tuttavia, le indagini hanno smentito la sua versione dei fatti. I medici hanno confermato che la morte di Alina Cozac sia avvenuta per asfissia meccanica violenta da strangolamento, “perpetrato mediante compressione atipica del collo”.
La 40enne sarebbe dunque stata colta di sorpresa nel sonno, a letto, e strangolata con il ginocchio o con l’avambraccio dal suo convivente. Secondo quanto emerso dalle indagini, inoltre, la vittima aveva manifestato a parenti e amiche l’intenzione di lasciare l’uomo, che ora è stato arrestato: dovrà rispondere dell’accusa di omicidio volontario.