Episodio shock in un negozio di kebab di Rimini: la richiesta dello scontrino prima di bere il caffè diventa il pretesto per ferire il lavoratore a coltellate

Il caso degli “scontrini-pazzi” di questa estate rovente ci sta sfuggendo di mano, ma associare la polemica alla stagione può rivelarsi un errore visto che in pieno novembre, a Palermo, dei clienti di un’enoteca hanno pagato 8 euro per l'”Apertura tappo” di una bottiglia di vino: tuttavia, stavolta, il problema sorge dal principio e scatena la reazione di un cliente, che prende a coltellate il barista per un caffè. L’episodio scioccante risale al secondo pomeriggio di due giorni fa, giovedì 24 agosto, avvenuto in un negozio di kebab di Viale Regina Margherita, a Rimini. Mentre gli agenti della Questura di Rimini cercano di risalire all’esatta dinamica dell’accaduto (al momento non si riesce ancora a risalire all’arma utilizzata per provocare le ferite nei confronti del lavoratore aggredito), sappiamo che sono state denunciate sei persone.

Si tratta di cinque pakistani e un albanese, quest’ultimo è il cliente autore delle coltellate. Gli altri sono tutti i dipendenti del locale, compresa la persona ferita. Pare che a far scattare la scintilla sia stata la lecita pretesa del barista di voler vedere lo scontrino prima di servire il caffè. Da lì, sarebbe accaduto tutto in pochi istanti: la lite si è trasformata subito in aggressione e il barista è stato ferito con un fendente. Prima dell’aggressione fisica, il cliente aveva già insultato e minacciato tutti i presenti. Dopo la cruenta aggressione, sono bastati pochi istanti affinché le auto della polizia di Stato si palesassero nel locale.

30 giorni di prognosi al barista

Sembrerebbe che l’aggressore avesse deciso di ferire il lavoratore dopo che i suoi connazionali si erano intromessi nella discussione. L’uomo ferito è stato portato urgentemente al pronto soccorso, poi in serata è stato trasferito all’ospedale Bufalini di Cesena a causa dell’aggravarsi delle sue condizioni. Non rischia la vita ma è stato ferito all’addome: assegnata una prognosi di 30 giorni. Determinante il tempetivo intervento della Polizia, che ha permesso l’identificazione di tutti i protagonisti della spiacevole vicenda e, soprattutto, ha impedito che la situazione degenerasse in tragedia.

Continua a leggere su Chronist.it