“Era una persona veramente speciale” – dicono di lei i colleghi
Si chiama Iris Setti la donna assassinata da uno sconosciuto nel parco Nikolajevka a Rovereto, in provincia di Trento. La vittima stava rientrando a casa, dopo aver assistito a domicilio la madre malata.
Improvvisamente, Iris sarebbe stata attaccata alle spalle da un uomo di 40 anni, senza fissa dimora: a quanto pare, l’aggressore avrebbe voluto abusare di lei, come raccontato da alcuni testimoni.
“Lei era per terra, con i pantaloni abbassati e lui era sopra di lei, che la colpiva con calci, pugni e schiaffi con violenza inaudita“. Addirittura, l’assassino avrebbe colpito la donna con una pietra.
Dopo essere stata soccorsa e trasportata d’urgenza in ospedale, la 61enne è deceduta.
Qualche ora dopo il brutale omicidio, il 40enne, già noto alle forze dell’ordine, è stato arrestato.
L’uomo è stato trovato in stato confusionale: poco prima di scagliarsi contro Iris, aveva assunto alcol e alcune dosi di stupefacenti.
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“Professionale, onesta, affidabile”: chi era Iris, la segretaria brutalmente assassinata
Infine, dopo averla aggredita e uccisa con una violenza inaudita, il killer le ha anche sfilato dalla mano un anello che poi gli hanno trovato in tasca, all’ospedale.
Iris Setti lavorava come segretaria nella Cassa Rurale di Rovereto. Inoltre, in passato aveva lavorato anche come dipendente in banca.
I colleghi, intervistati dal giornale locale Il quotidiano del Trentino Alto Adige la descrivono come una persona speciale.
“Nessuno meritava una morte così atroce, ancora meno Iris“ – riferisce una collega.
“È stata la mia segretaria per 11 anni. Anzi no, in verità è stata la segretaria della Cassa Rurale, di tutti, professionale, riservata, onesta, retta, affidabile, era una persona veramente speciale, senza retorica.
Lei chiedeva unicamente una cosa, un giorno di ferie per il suo compleanno. Dopo un po’ le chiesi come mai e la risposta non si fece attendere: per darmi alla luce mia madre ha sofferto, mi rispose, e per questo io ho deciso di dedicarle la giornata.
E io sapevo che per il suo compleanno lei portava la mamma a rinnovare il guardaroba, dal parrucchiere e al ristorante. Ecco chi era Iris” – conclude la donna.
“Io posso dire che era una persona eccezionale e che ha ricoperto il proprio ruolo con grande professionalità, passione, attaccamento all’istituzione e grandissima riservatezza. I rapporti con lei erano basati sulla massima correttezza. Le piaceva anche ridere e scherzare, ma sempre con eleganza” – dice di lei un altro collega.