Una morte atroce quella di Megan E., studentessa 17enne che è deceduta a causa di un’ameba mangia cervello che le è entrata nel naso mentre stava nuotando in un lago. La notizia, che risale al luglio scorso, è stata diffusa dal New York Post solo in queste ore.
La prima diagnosi dell’ospedale è stata: “sinusite”
Il fatto risale all’11 luglio scorso, quando Megan, insieme ai suoi amici si era recata in un lago a Dearing, in Georgia per fare una nuotata. La ragazza, tuttavia, non ha avuto problemi di salute per i successivi 3 giorni e solo all’inizio del 4 giorno, l’incubo è iniziato. La 17enne, infatti, si è svegliata con un forte mal di testa che però è stato velocemente giudicato una semplice sinusite. Tuttavia, nel corso dei giorni la salute della giovane ha iniziato a peggiorare: febbre, emicrania, perdita di equilibrio. “Il suo stato mentale è cambiato così drasticamente, ma non immaginavamo fosse per via di un’ameba mangia-cervello”.
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Il secondo ricovero in ospedale, durato 11 giorni ha svelato la verità, un’ameba mangia-cervello ha causato la sua dipartita
Tornata in ospedale però, la 17enne è stata intubata, messa in coma farmacologico e operata d’urgenza per ridurre il gonfiore che premeva il cervello. Nonostante tutti gli sforzi dell’equipe medica, per Megan non c’è stato scampo e l’ameba mangia-cervello, l’ha uccisa 11 giorni dopo. Purtroppo per la giovane, infatti, non esistono ancora cure definitive per curare l’infezione da naegleria fowleri. In genere i sintomi iniziano con un forte mal di testa accompagnato da febbre, nausea e vomito. Il progredire dell’infezione causa poi: torcicollo, convulsioni, allucinazioni e coma. Alla fine, dopo circa 5 giorni dal contagio, sopraggiunge la morte.