La vicenda è avvenuta nella notte tra sabato e domenica scorsa a Parma, ma è stata resa nota solo in queste ore. Secondo quanto reso noto un 20enne sarebbe stato aggredito per omofobia nel centro di Parma. Un’amica per difenderlo è stata picchiata ed è finita in ospedale. Denunciati gli aggressori.
Il ragazzo era in compagnia di altri 2 amici quando, forse per via del vestiario, è stato insultato da un 30enne
Da quanto emerso sembrerebbe che il 20enne aggredito era in via Farini, a Parma in compagnia di 2 amici, un ragazzo e una ragazza. A un tratto intorno alle 2:00 di notte un altro gruppo di persone che passavano da quelle parti, notando i 3, hanno preso di mira il 20enne che è stato aggredito per omofobia. Infatti, dalle testimonianze dei presenti è emerso che un 30enne avrebbe prima preso di mira il 20enne apostrofandolo con insulti omofobi e poi se la sarebbe presa con l’amica. Infatti, la ragazza per difendere l’amico si è intromessa nella diatriba ed è stata violentemente colpita al volto da una scopa rotta.
L’amica del 20enne è stata trasportata in ospedale dove le hanno applicato dei punti sul volto
Il 30enne reo di aver provocato la lite e picchiato la ragazza è stato segnalato alle forze dell’ordine, ma all’arrivo degli agenti di polizia, tutto il gruppo si era già dileguato. La ragazza intanto, soccorsa, è stata trasportata all’ospedale Maggiore di Bologna, dov’è stata curata e medicata con dei punti di sutura sul volto. Contemporaneamente il 20enne aggredito per omofobia e il suo amico sono stati condotti in questura dove sono stati interrogati sui fatti e hanno denunciato il 30enne.
Il messaggio social del 20enne aggredito per omofobia
Sui social, qualche giorno dopo, il 20enne in un lungo post ha raccontato tutta la vicenda, facendo presente che ciò che ha subito si era già verificato la settimana precedente.
“Sono stato aggredito per come ero vestito – ha spiegato – e sono stato insultato. Altre persone ci hanno rimesso e sono state picchiate. Viviamo in un paese in cui bisogna aver paura di essere sé stessi. Mi pento di non aver denunciato la settimana scorsa, quando sono stato aggredito per la prima volta a Bologna. Tanta gente non denuncia, è importante invece farlo. Episodi simili avvengono ogni giorno, bisogna continuare ad uscire di casa ed essere noi stessi, questo è l’unico atto di ribellione che possiamo attuare”.