Ospiti di Salvo Sottile a “I Fatti Vostri”, i genitori di Chiara Gualzetti hanno parlato dell’efferato omicidio compiuto dal 16enne che l’ha uccisa “con la scusa di un regalo”. Come ha spiegato papà Vincenzo. “L’ha portata su questa collinetta a poche centinaia di metri da casa, dalle spalle le ha tappato la bocca, dopodiché l’ha accoltellata prima alla nuca e poi in petto. Non contento, l’ha finita con calci e pugni e altre tre coltellate alla schiena e poi l’ha presa a calci in faccia”.

Salvo Sottile: Poi a un certo punto Vincenzo, con gli inquirenti, ha confessato dicendo che era stato un demone a ordinargli di uccidere Chiara. Lei gli aveva chiesto un bacio e lui l’ha accoltellata. Era un momento di follia?

“Sì, lui poi ha cambiato diverse versioni in più occasioni. In realtà ha spiegato la dinamica di come l’aveva uccisa, poi ha tirato fuori una frase molto toccante dove dice: ‘Non ricordo quanto sia durato, ricordo che non voleva morire. Non pensavo che il corpo umano fosse così resistente. Questa è una frase che mi balena in testa tutti i giorni e fa male perché a quasi di due anni di distanza, nonostante il processo di primo grado, il secondo grado in appello che ha confermato la sentenza del primo, quindi 16 anni e 4 mesi, diciamo l’ergastolo per i minori, una sentenza senza precedenti, ad oggi non si è capito il perché lui abbia ucciso. Siccome lui è stato definito anche un serial killer, in questa frase io ritrovo, diciamo così, la sua curiosità di voler uccidere una persona, cercare di voler capire cosa significava ammazzare una persona”.

D: Lei è convinto che lui abbia ucciso sua figlia per questo?

“Sì, perché non c’è altro motivo”.

“Del resto cinque perizie confermano che lui è un assassino. Non ha rimorsi, non ha empatia, non ha affetto. Lui è una persona vuota: per lui mangiare un gelato o ammazzare qualcuno, quello che gli fa piacere fa”.

D: Un ragazzo senza emozioni, senza nessun senso di colpa?

“Vuoto, il profilo del serial killer, come nei telefilm”.

D: Immagino cosa voglia dire per voi convivere con questo dolore e con questo pensiero, Vincenzo. Abbiamo visto all’inizio la sua foto abbracciata al cuscino di Chiara. Ed è una foto tenera perché racconta un mondo, una vita…

“Io con mia figlia avevo un rapporto meraviglioso”.

Le lacrime dei genitori di Chiara Gualzetti

Vincenzo Gualzetti si commuove tra gli applausi dello studio e Salvo Sottile che lo invita a “farsi coraggio”, pur comprendendo la difficoltà della situazione: “Immagino che non è facile”. Il papà della vittima prosegue: “Anche perché era figlia unica, quindi neanche a pensare: ‘Facciamoci forza perché abbiamo un altro figlio, dobbiamo dare a lui’. Quindi questo nostro vivere è diventato un sopravvivere. Andiamo avanti per inerzia”.

D: Lei dice: ‘Se avessimo un’altra figlia, vivremmo per lei no?’

“È una ragione di vita. Dici: ‘Vado avanti, mi devo dar da fare, devo dare anche all’altro figlio. Così non c’è figlia, non c’è festa, non c’è niente. Anche alla festa del papà…”.

“All’inizio è tutto scioccante, si vive sospesi. Il tempo non aiuta, il tempo concretizza. E il dolore si sente sempre di più. E il fatto di aver perso una figlia, non per una malattia o per un incidente, purtroppo è la vita e uno lo mette in conto, ma perché un assassino aveva deciso di vedere com’era cominciare a uccidere. Perché lui adesso quando esce lo rifà, è poco ma sicuro. Lo hanno detto dal primo momento: lo ha detto il primo giudice che lo ha fermato, lo hanno detto i 5 periti che lo hanno studiato.

Io penso che perdere una figlia perché uno decide di togliertela… Lei era qualcosa di incredibile, era meravigliosa, gli voleva bene. Era amica con lui e cercava di farlo ridere. Nei messaggi c’era scritto: ‘Ti ho fatto sorridere, ti ho fatto stare bene’. Lui ha scelto lei proprio perché è stata la prima persona a cui lui non ha mai voluto bene, però doveva togliersela davanti. Per questo lui diceva: ‘Mi si accollava’. Però nei messaggi era sempre lui che cercava lei, mai Chiara a lui”.

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