Raul ,18 anni, è stato condannato all’ergastolo per avere ucciso suo padre violento contro la madre Suki. Così donna, a “I Fatti Vostri” di Salvo Sottile: “I giudici hanno sbagliato. Raul lo ha fatto per evitare che il padre ammazzasse me e mia figlia. È stata legittima difesa. Se Raul non avesse usato quel coltello io sarei morta. Mi sento in colpa verso di lui, dovevo divorziare anni fa da quel mostro”

“Sono andati in casa, Raul mi ha accompagnata come faceva di solito. Siamo andati in casa per il cane dovevamo portarlo via, lo avevamo dimenticato quel giorno, eravamo di fretta. Mio marito è arrivato con un coltello grande e ha cominciato ad aggredire mio figlio con i pugni e con il coltello. Mi ha ferita alla faccia. Per difendermi, mio figlio gli ha tolto il coltello e lo ha accoltellato tre volte. Solo per difendermi, se quel giorno mio figlio non lo avesse disarmato, io non ci sarei più. Dopo toccava a lui e all’altra mia figlia”.

Raul uccide suo padre, viene arrestato, rilasciato dopo qualche giorno. Poi Salvo Sottile fa intervenire l’avvocato Giuseppe Viggiani. “La mamma di Raul sostiene che suo figlio avrebbe ucciso il padre per difenderla, perché quell’uomo armato li avrebbe uccisi entrambi. Avrebbe ucciso lei, Raul e la sorella. Perché questo ragazzo, se è vero che ha difeso la mamma e tutta la sua famiglia, è stato condannato all’ergastolo?”

Uccide il padre violento, l’avvocato: “Faremo appello”

L’avvocato: “La motivazione della condanna ancora non la conosciamo. Si è svolto il dibattimento di un anno. La Corte d’Assise di Vicenza ha disatteso la linea difensiva che sosteneva la legittima difesa e l’ha condannato, ritenendo più valida la tesi sostenuta dal pm. La Corte d’Assise s’è riservata 90 giorni per il deposito della motivazione, per cui la leggeremo e sicuramente poi faremo appello, sia per sostenere la voce del nostro assistito in ordine alla legittima difesa, e soprattutto alla sproporzione, in ogni caso, di una sanzione così grave come l’ergastolo nei confronti di un ragazzo che all’epoca dei fatti aveva 18 anni e 2 mesi ed era incensurato”.

D: Era anche andato all’estero e tornato, convinto che nulla gli sarebbe successo proprio perché aveva difeso sua madre. Suki, suo figlio oggi è in carcere. Lei lo sente? Cosa gli dice?

“Sì, lo sento due tre volte al giorno e parliamo. MI sento colpevole perché se avessi divorziato prima non sarebbe successo. Ma lui mi dice: ‘Non è colpa tua, non avevi appoggio di nessuno, avevi la responsabilità di due bambini, eri senza lavoro. Oggi sono tranquillo che puoi dormire senza paura e stress. Io sono tranquillo per te e Jasmine”.

D: Sono parole d’amore di suo figlio.

“Sì, perché lui è stato sempre responsabile. Noi siamo la prima preoccupazione per lui, non ha mai pensato a sé stesso. Neanche al giorno della condanna così pesante, lui disse agli avvocati: ‘Come fanno mia mamma e le mie sorelle da sole?’. Ancora oggi, pensa solo a noi. Mi dice che dobbiamo stare tranquille. Io gli dico che non mi arrenderò mai finché non esce dal carcere”.

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