Laura è stata trovata ormai mummificata in casa dopo tre anni in cui nessuno si era accorto della sua morte. Un’altra storia di abbandono e solitudine che proviene dal Surrey, in Inghilterra. La 38enne era ritenuta bisognosa di assistenza e le era stato affidato un appartamento di edilizia popolare. In questo lasso di tempo, nessuno si è accertato delle sue condizioni: dai servizi sociali ai medici che dovevano seguirla.
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Abbandonata dai servizi sociali e dai medici, Laura Winham muore in casa e per tre anni nessuno se ne accorge: la donna di 38 anni trovata mummificata nell’appartamento; la vicenda a Woking, nel Surrey, Inghilterra
Il cadavere è stato scoperto un paio di anni fa dopo l’irruzione della polizia nell’abitazione in seguito ad una segnalazione dei familiari della vittima. Laura era affetta da schizofrenia, come certificato dalla mamma e dal fratello contro i quali provava un astio che, a loro dire, era dovuto alla malattia psichiatrica di cui era affetta. Lo stesso malessere che l’aveva portata ad allontanarsi fisicamente dal guscio familiare.
Oggi i parenti accusano le istituzioni di negligenza dinanzi ad un caso che meritava più cura e attenzione. Laura è stata trovata mummificata in casa dove era morta da almeno tre anni. Secondo i parenti della vittima, i servizi sociali si erano ben accorti delle difficili condizioni di salute della 38enne ma avrebbero ignorato i segnali. Anche dopo che alla donna è stato assegnato l’appartamento. Secondo le ricostruzioni, a ottobre 2017 i poliziotti avevano comunicato le condizioni trasandate in cui viveva Laura, in particolar modo era denutrita e non aveva cibo. Però gli assistenti sociali si sarebbero progressivamente disinteressati al caso fino al totale abbandono.
“Ho bisogno di aiuto”
Trovata mummificata in casa: la storia di Laura. A cominciare dalle mancate risposte al telefono e al campanello di casa. Passato del tempo, invece di approfondire le cause, sarebbero state interrotti i tentativi di mettersi in contatto. Nel frattempo erano state sospese la fornitura di gas e le prestazioni di invalidità sebbene l’affitto continuasse ad essere pagato tramite l’indennità di alloggio. Il tutto è andato avanti senza che nessuno approfondisse la questione.
Fino alla macabra scoperta avvenuta a maggio del 2021, quando la mamma e il fratello della vittima hanno allertato le forze dell’ordine chiedendo di fare irruzione nell’appartamento perché preoccupati. “Date le sue disabilità e le sue esigenze, avrebbe dovuto essere collocata in una residenza assistita e non da sola in appartamento”, hanno detto i parenti. “Ho bisogno di aiuto” si legge sul calendario di casa. Lo aveva scritto Laura, sola e inascoltata durante le ultime tragiche giornate di vita.
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