Paura a bordo del volo Ryanair diretto all’aeroporto di Napoli: un passeggero è stato colpito da “una violenta crisi epilettica” ma è stato prontamente salvato da due medici a bordo. L’episodio risale alle ore 17.25 circa di domenica 30 ottobre. Il volo della compagnia low cost proveniva dall’aeroporto Orio al Serio di Bergamo.

Crisi epilettica sul volo per Napoli: la ricostruzione di cosa è successo, cosa fare, sintomi, cause, bambini, cane, conseguenze, attacchi epilettici da stress, sintomi, si può morire?

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Come ha dichiarato il dottor Pasqualino Menditto ai microfoni di Fanpage, la vittima ha iniziato a tremare, diventando “gravemente cianotico”. L’arrivo era vicino, “mancavano circa 20 minuti”, ma non abbastanza per un atterraggio d’emergenza altrove. I piloti hanno aumentato la velocità del velivolo per raggiungere il prima possibile la destinazione. Così “io e il mio collega siamo intervenuti”, in riferimento al dottor Mario Marano. Come ha spiegato il dottor Menditto al quotidiano con sede a Napoli, sono state messe in atto “tutte le manovre rianimatorie che una grave crisi epilettica richiede”, in particolar modo la “sublussazione della mandibola”. Un intervento che “consente di liberare le vie aeree e garantire una respirazione più regolare”.

Il passeggero è affetto da “lungo tempo” da epilessia, per questo motivo “gli abbiamo iniettato la soluzione intramuscolare” grazie ai farmaci che “aveva con sé”. Dopo l’iniezione “la situazione è decisamente migliorata”. Raggiunto l’aeroporto a Capodichino, la situazione era già stabile e il paziente “fuori pericolo di vita”. Quando il velivolo ha raggiunto il suolo, l’uomo è stato trasportato nel presidio medico aeroportuale e “la collega che lo ha visitato mi ha riferito che lo avrebbero tenuto in osservazione in ambulatorio”. Da lì, se fosse stato necessario “per ulteriori accertamenti”, sarebbe poi stato “trasferito in ospedale”.

Crisi epilettiche

Crisi epilettica in volo: due medici salvano il passeggero. La crisi epilettica è un disordine cronico del cervello ed un evento improvviso con fenomeni sensitivo-motori, con o senza perdita di coscienza, indotto da una disfunzione cerebrale transitoria correlata a una scarica di neuroni della corteccia. A seconda della causa, della sede della lesione e dell’età del paziente, le crisi epilettiche possono manifestarsi in diverse modalità. Parziali o generalizzate. Nel primo caso si suddividono a loro volta in semplici (non viene compromesso lo stato di coscienza) e complesse (coscienza compromessa o alterata), entrambe possono evolvere nel secondo caso; il secondo caso riguarda le crisi bilaterali, simmetriche e senza esordio focale e sono quasi sempre caratterizzate da perdita di conoscenza.

Secondo starbene.it le prime cose da fare sono quelle di mantenere la calma e proteggere il capo e gli arti durante la caduta e i movimenti involontari. In un secondo momento occorre posizione il soggetto in posizione laterale per prevenire ingestioni di vomito e sangue, prevenire la morsicatura della lingua con le dita o con dei fazzoletti o abbassalingua, infine bisognerebbe slacciare gli indumenti aderenti e tutto ciò che è d’intralcio e controllare l’ora e la durata della crisi. Passato il momento della crisi, occorre liberare le vie respiratorie del soggetto e poi farlo coricare restandogli accanto per il tempo necessario affinché passi lo stato confusionale, assicurando sostegno e compagnia. Tra le cose da non fare: non fermare i movimenti degli arti, rialzare la persona, farla bere, praticare la respirazione artificiale.

Quando ricorrere al medico

Crisi epilettica in volo, passeggero salvato dai medici: quando ricorrere al medico. Si ricorre al medico se le crisi durano oltre 5 minuti (ad esclusione del rallentamento post-crisi). Ed anche se la persona ritarda a prendere conoscenza o se seguono altre crisi. L’intervento del medico è necessario nei casi in cui il soggetto ha urtato violentemente durante la caduta, lesionandosi una parte del corpo o se dopo la crisi il soggetto fatica a respirare in maniera fluida. Infine il medico dovrebbe intervenire se la crisi è avvenuta in acqua. In particolar modo se questo ha generato problemi respiratori, se si tratta della prima crisi, se ad averla è una donna incinta o un soggetto diabetico e se il paziente ancora non riprende conoscenza sebbene siano passati diversi minuti dopo le convulsioni.

Le persone con lo stato di male epilettico possono sviluppare danni permanenti al cervello se non curate secondo issalute.it. Lo stato di male epilettico porta anche al decesso del soggetto, tuttavia le persone con epilessia corrono un basso rischio di morte improvvisa inspiegabile (SUDEP). Una singola crisi non vuol dire necessariamente “soffrire di epilessia”, secondo isssalute il rischio che possa ripetersi l’evento varia dal 16% al 70%.

Bambini

Crisi epilettica in volo: il ruolo dello stress. Lo stress al limite può favorire l’insorgenza di qualche crisi, come anche la mancanza di sonno, tuttavia un episodio sporadico, come abbiamo visto, non vuol significa soffrire di epilessia.

Secondo ospedalebambinogesu.it le crisi epilettiche nei bambini si manifestano in forma differente avendo un cervello ancora immaturo. Tra le cause ci sono le lesioni cerebrali congenite o qualsiasi malformazione o patologia prenatale, o acquisita, come anche gli esiti dei traumi cranici. Un terzo delle epilessie è dovuto a predisposizione genetica. Nel 60% dei casi l’esordio avviene in età pediatrica. In generale tra le cause possono esserci anche tumori, disturbi dell’irrorazione sanguigna e malattie metaboliche o intossicazioni, infezioni o abuso di alcolici e stupefacenti secondo epi.ch e gvmnet.it.

Secondo humanitas-care.it, i sintomi delle crisi epilettiche sono: confusione temporanea, movimenti involontaria degli arti superiori e inferiori, la perdita di conoscenza o consapevolezza e sintomi psichici di diversa natura (estraneità, déjà-vu, déjà-vecu).

Cane

Secondo epicura.it l’epilessia può colpire anche il cane e non è semplice riconoscerla perché i sintomi possono sembrare simili a quelli provocati da altri disturbi. Il veterinario svolge un ruolo chiave per la diagnosi. Esistono tre fasi: pre-ictale, ictale e post-ictale. Nel primo caso l’animale si comporta in modo strano, come attaccare un oggetto immaginario o inseguirsi la coda senza fermarsi. Nel secondo caso l’animale ha la testa protesa all’indietro e fa uno strano movimento delle gambe. Il cane potrebbe tremare e avere le mascelle serrate. Il tutto accompagnato da movimenti involontari degli arti. La terza fase è caratterizzata dalla confusione, dallo smarrimento e dalle difficoltà deambulatorie dell’animale.

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