Una vera e propria tragedia quella accaduta tra il 23 e il 24 gennaio 2021, quando la giovane 18enne, Roberta Siragusa, è stata colpita con un sasso ed è stata bruciata viva dal suo fidanzato, Pietro Morreale. Una delle telecamere di sicurezza ha filmato tutto l’accaduto. In un secondo momento ha caricato il corpo in macchina per poi disfarsene e gettarlo in un burrone.

Giacomo Barbara, il pm di Termini Imerese, durante l’ultimo processo di luglio, ha chiesto l’ergastolo per Pietro Morreale, spiegando che il giovane avesse agito in maniera del tutto intenzionale. Roberta Siragusa, infatti, non intendeva più essere in coppia con Pietro Morreale, anche perché attratta da un’altra persona. La difesa di Morreale ha replicato rinforzando la tesi già riportata dal giovane, ossia quella del suicidio: dopo una discussione particolarmente accesa, la 18enne avrebbe deciso di togliersi la vita dandosi fuoco dopo essersi ricoperta benzina.

Il giorno in cui avvenne l’omicidio, i genitori di Roberta la attendevano a casa e, preoccupati del ritardo, hanno contattato proprio Pietro Morreale. Quest’ultimo aveva finto di essere preoccupato, inviando messaggi sul cellulare della giovane. Recatosi poi in caserma, le forze dell’ordine non hanno creduto al ragazzo che era stato arrestato dopo aver avviato tutte le indagini del caso. I familiari di Roberta Siragusa si sono costituiti parte civile insieme a due associazioni antiviolenza. Gli avvocati di parte hanno presentato alla Corte la richiesta di verifica degli atti processuali al fine di ipotizzare la falsa testimonianza da parte di più testimoni. Anche perché, secondo gli stessi avvocati, Monreale ebbe dei complici.

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La sentenza definitiva

Diversi sono stati gli indizi che hanno portato la Procura a confermare la versione che i due fidanzati avessero litigato la sera della tragica vicenda, e successivamente Morreale ha colpito Roberta per poi bruciarla viva e guardarla mentre la ragazza era in fiamme. In un secondo momento, il giovane ha caricato il corpo in macchina per poi buttarlo giù in un burrone. L’omicida, Pietro Morreale, fidanzato della vittima, Roberta Siragusa, è stato condannato all’ergastolo dopo aver maltrattato e bruciata viva la giovane 18enne.

Il corpo della ragazza è stato rinvenuto la notte del 24 gennaio scorso, nei pressi del campo sportivo di Caccamo. Secondo la Corte d’assise di Palermo, è stato lui ad uccidere la giovane 18enne. Dopo 10 lunghe ore, presenti anche i familiari della vittima in aula, è stata letta la sentenza definitiva e la madre della vittima ha detto: “Non avremmo accettato nulla di meno dell’ergastolo per come ha tolto la vita a mia figlia: non deve averne più una di sua. Ora la nostra battaglia per avere piena giustizia per la morte di Roberta continua, deve pagare anche chi ha aiutato Pietro Morreale ad uccidere mia figlia in quella maniera così atroce”.

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