Alessia Pifferi voleva una “bella vita senza figli”: i dettagli emersi dalle chat analizzate dagli inquirenti sono sconcertanti. La donna, reclusa al San Vittore accusata di omicidio volontario nei confronti della figlioletta di 18 mesi, Diana, morta di stenti in casa, abbandonata per sei giorni dalla madre, desiderava una vita da “star”.

“Voglio una vita da star”: le sconcertanti chat di Alessia Pifferi

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Alessia era felice per aver trovato finalmente “l’uomo giusto” dopo la separazione dall’ex marito Francesco, rapporto che ormai le stava stretto. L’uomo giusto è lo stesso di Leffe con il quale la Pifferi si è intrattenuta nei sei giorni in cui ha abbandonato Diana in casa da sola, senza che nessuno se ne potesse prendere cura.

Dalle chat analizzate dagli investigatori, Alessia Pifferi afferma di desiderare una bella vita “come quelle che si vedono in televisione”. Tra i suoi sogni “l’autista per raggiungere la Bergamasca” e abiti lussuosi strappa-sguardi. Secondo i pm emergerebbe una “chiara e lucida strategia complessiva di vita che ha guidato tante sue ultime scelte”.

Dalle chat di Alessia Pifferi secondo i pm si evince un modo di pensare lucido, anzi la donna “appare lucidissima nei suoi comportamenti”, compresi “quelli precedenti alla morte della piccola Diana”. Sempre secondo i pubblici ministeri che indagano sulla morte della neonata “Alessia sceglie cosa fare, sceglie le persone da frequentare” ma soprattutto “sceglie di rischiare lasciando sola Diana per costruirsi un futuro, suo personale prima di tutto e sopra di tutto”. Le chat di Alessia Pifferi, secondo la Procura, rivelerebbero molti aspetti “della personalità della donna e del mondo in cui lei pensava, immaginava, di poter vivere. Anche a scapito della bambina”.

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