Il 2 marzo 2006 due banditi incappucciati fecero irruzione in casa Onofri, a Parma, e rapirono il piccolo Tommy, 17 mesi. Il sequestro terrà tutta Italia con il fiato sospeso per circa 30 giorni. E i sospetti cadranno anche sulla famiglia. Il 2 aprile l’edizione straordinaria del Tg darà la notizia del ritrovamento del corpo del piccolo. Oggi quel bambino dallo sguardo profondo come il mare, dolce, con i suoi ricciolini, avrebbe compiuto 18 anni. Sarebbe stato un ragazzo, forse come tanti, con i suoi sogni, le sue aspirazioni. Con un fratello maggiore, una fidanzata magari. Una vita rubata e distrutta in poche ore in una umida sera come tante. Un vuoto che non è mai stato colmato per un dolore indescrivibile.
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La storia
E’ ora di cena a Casalbaroncolo, dieci minuti da Parma. E’ marzo, fuori c’è nebbia. La famiglia Onofri è seduta a tavola: Paolo, sua moglie Paola, Sebastiano, 7 anni e il piccolo Tommaso, 17 mesi. Mamma Paola dà da mangiare a Sebastiano e il piccolo Tommy brontola nel seggiolone perché non vuole più mangiare. All’improvviso va via la luce, non è la prima volta, e papà Paolo si alza per andare a prendere delle candele. Poi si dirige verso il contatore ma viene spinto con forza.
Due uomini con il volto coperto fanno irruzione nel tinello di casa Onofri. Uno dei due punta una pistola sulla nuca di Tommy, che scoppia in lacrime, mentre l’altro intima ai coniugi di dargli dei soldi. I coniugi consegnano 150 euro ai due malviventi, poi vengono fatti sdraiare sul pavimento e legati con il nastro adesivo. Sentono i ladri fuggire, l’incubo sembra finito. Il pianto di Tommy però non si sente più. Distesa a terra Paola intravede i piccoli piedini che si allontanano. Il piccolo era stato rapito.

Tutta Italia col fiato sospeso
Tutta Parma e tutta l’Italia si ferma, in apprensione. Gli appelli si susseguono. Il pensiero va a quel bimbo, così piccolo, con quegli occhioni così profondi. Il piccolo è epilettico ed assume dei medicinali, ne ha bisogno per non star male. I genitori sono disperati. Gli inquirenti avviano indagini a tutto tondo, ma la famiglia Onofri non sembra essere ricca o custode di grandi risorse. L’attenzione si sposta su papà Paolo. Diversi i “segreti” dell’uomo, ma nulla legato alla scomparsa del figlio. Poi la svolta e a finire sotto la lente sono gli operai che hanno lavorato nel casale degli Onofri.

I colpevoli confessano
Fondamentale si rivela il ritrovamento di un’impronta su un frammento di nastro adesivo lasciato la sera del rapimento di Tommaso. Mario Alessi, manovale, viene indagato per falsa testimonianza e concorso in sequestro. L’uomo ha un passato che fa venire i brividi: è stato condannato agli arresti domiciliari per aver violentato una ragazza davanti al fidanzato carabiniere, che aveva costretto ad assistere. Alessi confessa di aver rapito Tommy, ma non vuole dire dov’è e tira in ballo un complice, Salvatore Raimondi, pregiudicato. Sono sue le impronte sullo scotch. Dopo aver negato di aver toccato quel bambino, infine, Alessi ammette: “Non cercatelo più, è morto. È stato ucciso un’ora dopo essere uscito di casa”. Sono passati 30 giorni, speranze, preghiere, paure. Poi una certezza, una terribile certezza. La notizia viene data dal telegiornale prima di avvisare la famiglia, che lo scoprirà in questo modo.

Tommy ucciso con ferocia
Il piano messo a punto da Alessi con la complicità della compagna Antonella Conserva e di Raimondi, era quello di rapire il bimbo e chiedere ai familiari un riscatto di 5 milioni di lire. Dopo aver preso Tommy, però, qualcosa è andato storto e Alessi, rimasto solo col piccolo, lo ha ucciso. Tommy è stato strangolato fino a fratturargli la mandibola, peso a calci e a pugni, ha sofferto tantissimo. Impossibile stabilire il movente. Tutti e tre gli artefici del piano vengono condannati dal tribunale di Bologna. Ergastolo per gli esecutori materiali, 24 anni per la Conserva. Il piccolo viene ritrovato con il suo pigiamino, quello che indossava durante la cena di famiglia, in una discarica edile. Una famiglia ridotta in pezzi. Papà Paolo morirà di infarto qualche anno dopo.