Arrestati quattro operatori socio-sanitari questa mattina a Foggia, accusati di maltrattamenti e violenze sessuali nei confronti dei pazienti ricoverati in una Rsa di Manfredonia. Tra i quattro Oss in arresto, uno è sospettato di aver abusato sessualmente di almeno due persone ricoverate nella Rsa “Stella Maris“.
Il giudice per le indagini preliminari che ha emesso l’ordinanza ha accusato gli indagati di aver assunto condotte “prevaricatrici ed inutilmente punitive“, ispirate “a mera volontà denigratoria ovvero da un irrazionale intento di ricondurre a contegni di autocontrollo e disciplina soggetti del tutto incapaci, a causa del loro stato fisico e mentale“.
Maltrattamenti e violenze sessuali sui degenti di una Rsa: indagini, arresti
Le indagini erano cominciate da giugno in seguito ad una lettera anonima giunta al commissariato di Manfredonia in cui si raccontavano episodi di maltrattamenti da parte degli Oss che lavorano nella struttura. In allegato alla lettera era stata fornita una chiavetta USB il cui contenuto riporta le urla di un’anziana donna ricoverata nella Rsa. Successivamente gli investigatori hanno installato all’interno dell’edificio alcune “cimici” con telecamere nascoste.
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Le successive registrazioni video e audio hanno confermato la veridicità del contenuto della lettera. Sono bastati pochi giorni per raccogliere le molteplici prove contro i 4 operatori socio sanitari. Al momento si trovano agli arresti domiciliari dopo l’ordinanza del gip eseguita dalla Polizia di Stato di Foggia.
Michele Vaira, il legale che rappresenta la Rsa di Manfredonia, ha dichiarato all’Ansa che le quattro persone accusate e agli arresti domiciliari saranno immediatamente sottoposte “a sospensione cautelare“. Inoltre, secondo l’avvocato, “la proprietà e la direzione della Stella Maris non hanno alcuna responsabilità e risultano danneggiate dalle condotte dei dipendenti“. I quattro operatori socio-sanitari, di 42, 37, 31 e 25 anni, risiedono tutti tra Manfredonia e Monte Sant’Angelo.