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“In carcere pericoloso per lui e gli altri”. Il dramma del nipote di Kim Rossi Stuart

Giacomo è ancora fragile rispetto alla dipendenza da sostanze e compie atti illeciti in stato di squilibrio mentale” ha spiegato l’attrice e scrittrice Loretta Rossi Stuart, madre di Giacomo Seydou Sy, il nipote di Kim Rossi Stuart. Il nipote dell’attore è affetto da bipolarismo e al momento è in manette a Roma per tentata rapina. L’episodio è avvenuto negli scorsi giorni. Dopo aver cercato di rubare il marsupio ad un passeggero sul tram ha poi aggredito i carabinieri intervenuti sulla via Prenestina, in seguito alla chiamata della vittima.

I fatti risalgono alla mattinata del 22 luglio e, secondo le ricostruzioni delle forze dell’ordine, il passeggero del tram avrebbe raccontato di essere riuscito a divincolarsi sul mezzo per poi essere costretto a fuggire una volta sceso, inseguito dal giovane. Sulla via Prenestina Giacomo si è violentemente lanciato sulle forze dell’ordine che sono ricorse all’utilizzo del Teaser per immobilizzarlo. Il nipote di Kim ora è in arresto nel carcere di Regina Coeli, in attesa di giudizio. L’accusa è di tentata rapina, resistenza a pubblico ufficiale e lesioni personali.

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Giacomo Seydou Sy: il nipote di Kim Rossi Stuart e il figlio di Loretta, le parole della madre

Giacomo ha 28 anni ed è affetto da bipolarismo. Il ragazzo finì in manette già nel 2018 per furto e resistenza alle forze dell’ordine. Allora la vicenda fece piuttosto scalpore. L’allora 25enne Giacomo doveva scontare la condanna agli arresti domiciliari per furto e resistenza alle forze dell’ordine. Venne poi portato nel carcere a Rebibbia dopo aver violato le restrizioni. Avrebbe comunque dovuto essere spostato in una struttura per autori di reati con disturbi mentali. Lo Stato dovette pagare 36.400 euro dopo la condanna dalla Corte europea dei diritti dell’uomo per aver trattato Giacomo in modo “inumano“.

L’appello della madre: si tratta di un ragazzo “con diagnosi bipolare borderline“. In quanto tale “dopo essere stato trattenuto in carcere per un anno“, oltretutto “deleterio per il suo stato psichico“, viene “finalmente” affidato a una valida Rems (“grazie ad un ricorso alla Cedu“). “Giacomo è ancora fragile rispetto alla dipendenza da sostanze e compie atti illeciti in stato di squilibrio mentale“.

Secondo le parole della madre Loretta, Giacomo è stato arrestato e portato, l’indomani, “con evidenti segni di autolesionismo“, al pronto soccorso del Santo Spirito. Ora è “in un reparto di Regina Coeli, in tale stato psicotico, è esposto ed espone gli altri a situazioni di conflittualità difficilmente controllabili“. Dati i pregressi, Loretta credeva che il figlio sarebbe stato “urgentemente ricondotto nel luogo di cura a cui era affidato“. Quindi il pensiero su chi si assumerà la responsabilità “di ciò che può succedere all’interno del carcere“.

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