Spunta l’ipotesi di “violenza sessuale” nel delitto del rugbista Ricky Bibey, morto in camera d’albergo a Firenze sabato scorso, circa alle 3 del mattino. Decisive le parole della donna, “non volevo farlo“, ascoltata una seconda volta, e soprattutto il primo esame esterno sul corpo del rugbista che sarà disposto per l’autopsia oggi stesso, sul quale si rilevano segni che, raffrontati con quelli della compagna, fanno pensare ad un rapporto sessuale violento. Rapporto che la 44enne avrebbe probabilmente negato, mentre sullo sfondo resta il dramma della piaga dell’abuso di droga, cocaina, e alcol. Per il momento il pm ha aperto il fascicolo per omicidio colposo a carico di ignoti.

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Dalle parole della fidanzata è la “violenza sessuale” l’ipotesi che si fa largo nel delitto di Firenze dove ha perso la vita il rugbista Ricky Bibey in Hotel: le parole della compagna

Ricky è morto? Oh no, my God, non lo sapevo” è stata la reazione immediata della donna inglese. Erano a Firenze in vacanza, lui era un giocatore di Rugby piuttosto noto, aveva 40 anni, lei ha 44 anni, è un’agente immobiliare. Pernottavano, dalla sera antecedente ai fatti, all’Hotel Continentale di Vicolo dell’Oro, in pieno centro del capoluogo toscano, a due passi da Ponte Vecchio. La donna aveva perso conoscenza quando era stata trovata lo stesso sabato mattina, poco dopo le ore 7.

Dopo aver ripreso conoscenza ha detto quelle parole: “Me lo dite voi adesso, non l’avevo capito…Ho urlato, chiesto aiuto, perdevo tanto sangue, stavo malissimo“. E poi la chiave di tutto, che apre all’ipotesi della “violenza sessuale” la quale si sposerebbe perfettamente con i primi esami esterni effettuati sul corpo della vittima, e che, a loro volta, corrisponderebbero con i segni rilevati sul corpo della 44enne: “Io non volevo avere quel tipo di rapporto. Non volevo farlo…”.

Si attende l’esito di accertamenti prima di apportare la reale verbalizzazione dopo la precedente ipotesi, ora meno probabile, di un gioco sessuale estremo finito male. La donna era già stata ascoltata dagli investigatori della Mobile, coordinati dal pm Ester Nocera e guidati dal dirigente Andrea Di Giannantonio, non appena erano intervenuti i soccorsi. La nuova ipotesi porterebbe verso gli scenari della violenza sessuale, compatibilmente ai segni sul corpo del rugbista deceduto: si evincono graffi da difesa ai polsi e agli avambracci. Parallelamente la 44enne inglese riporta segni che sembra facciano combinare la scena. Resta la certezza che la morte di Ricky Bibey sia avvenuta in seguito ad un malore. L’esame autoptico previsto oggi svelerà altri dettagli determinanti.