Omicidio Willy: in una lettera inviata all’Adnkronos, i fratelli Bianchi scrivono rivolgendosi ai lettori, ai giornalisti e in particolar modo alla mamma della vittima Willy Monteiro Duarte. Una lunga lettera con la quale Marco (uno dei due fratelli accusati di omicidio) afferma di “combattere per la verità e per la vita”.
Marco Bianchi dice che i due fratelli sono “vittime di un processo mediatico” mentre “il vero colpevole” ha “ancora il sangue sulle scarpe” e “se ne sta tranquillo in casa sua”. Secondo i fratelli Bianchi sarebbe Francesco Belleggia ad aver compiuto “questo crimine”.

“Io e Gabriele continueremo sempre, da uomini veri, a dire che non c’entriamo nulla”. Dicono di non essere “psicopatici che negano davanti all’evidenza” e “prima o poi la verità uscirà fuori”. E solo allora “rimarrete a bocca aperta, stupiti, capendo che non siamo le brutte persone descritte”.
Rivolgendosi poi direttamente alla “povera madre di Willy”, come viene definita da Marco nella lettera, ammette di scorgere il “dolore e l’odio” che prova verso “chi le ha portato via suo figlio”. Lo riconoscono perché è lo stesso sguardo che la loro madre “prova per il vero colpevole”.
In conclusione: “la guardiamo come se guardassimo nostra madre”. Uno sguardo che non si sarebbero permessi di fare se fossero “colpevoli” perché si sentirebbero “sporchi e infami”.
Vedi anche: Omicidio Willy, la sentenza: i fratelli Bianchi condannati all’ergastolo
Omicidio Willy: le parole del padre della vittima dopo la lettera dei fratelli Bianchi
“Lasciamo le cose come stanno e non commentiamo” è stata la pronta risposta a caldo del papà della vittima, Armando Monteiro. “Il prossimo lunedì ci sarà la sentenza” ha aggiunto, quindi si confida “nella giustizia”.
Il giovane Willy aveva 21 anni quando ha perso la vita nella notte tra il 5 e il 6 settembre del 2020 a Colleferro. Lunedì 4 luglio ci sarà la sentenza.