Chi era Clara Colosimo? Tra i personaggi cinematografici degli anni ‘80 che maggiormente fanno tornare alla mente ricordi piacevoli e genuini, c’è la signora Giovanna, mamma di Artemio (Renato Pozzetto). Chi non la rammenta nel suo costante “C’è la Maria Rosa” nel tentativo di far capire al figlio di come in campagna avesse già tutto il necessario per essere felice. L’interprete era l’ottima Clara Colosimo di cui molti ricordano soltanto questa performance ma in realtà era una straordinaria attrice di teatro oltre che di cinema. Ripercorriamo i principali momento della sua vita e carriera.
Clara Colosimo, non solo la signora Giovanna
Clara Colosimo è nata a Conegliano il 23 maggio del 1922. Suo padre era di origini calabresi mentre la mamma veneta. La sua è stata una vita interamente dedicata all’arte dello spettacolo. Sin da giovanissima si segnala nello studio della lirica come mezzosoprano a Trieste, città che poi è quella in cui è cresciuta e nella quale ha vissuto gran parte della propria esistenza. Sempre a Trieste si appassiona al teatro che poi diventerà il suo più grande amore. Verso gli inizi degli anni ’60, però, per assecondare l’esigenza di lavorare anche nel cinema, decide di trasferirsi a Roma. Nei primi anni lavora solo a teatro portando in scena diverse opere di successo. L’esordio sul grande schermo arriva nel 1968 con il regista Giulio Petroni che la sceglie per recitare in Tepepa. Si tratta di un western con protagonisti Tomas Milian, Orson Welles e John Steiner. La giovane Clara veste i panni della moglie del sergente (Giancarlo Badessi). Dopo qualche mese viene diretta dal grande Federico Fellini nel film Fellini Satyricon.
Per lei un ruolo secondario ma resta comunque un momento importante di carriera, durante il quale apprende tanto. Infatti, nel 1969 ottiene uno straordinario successo perché entra a far parte del cast di Serafino. Il film diretto da Pietro Germi e che vede quali principali protagonisti Adriano Celentano e Ottavia Piccolo, diventa campione di incassi in Italia travolgendo una concorrenza davvero agguerrita. Ci saranno tante altre esperienze per lei che contemporaneamente è molto attiva a teatro con spettacoli importanti. In televisione recita in Le avventure di Pinocchio, lo sceneggiato televisivo diretto da Luigi Comencini nel 1972. Nel 1975 arriva una esperienza di genere poliziesco con la partecipazione nella pellicola La polizia accusa: il servizio segreto uccide per la regia di Sergio Martino. Nello stesso viene diretta da Damiano Damiani nella commedia western Un genio, due compari, un pollo. Nel film c’è Terence Hill ma anche altri caratteristi italiani molto amati come Mario Brega e soprattutto Clara Colosimo.
Gli ultimi anni
Successivamente fa parte del cast di Novecento di Bernardo Bertolucci e Il mostro di Luigi Zampa. Nel 1979 è splendida protagonista nel film La patata bollente per la regia di Steno. Recita al fianco di Renato Pozzetto e Massimo Ranieri nel ruolo della portiera Elvira. Oltre alla commedia Il ragazzo di campagna, fa parte del cast di Vacanze di Natale nel ruolo della farmacista, recita in Manolesta, Fantozzi subisce ancora, Eccezzziunale… veramente, Mi faccia causa, Montecarlo Gran Casinò e Via Montenapoleone. Il suo ultimo film è stato Atto di dolore. È un lavoro drammatico del 1990 con la regia di Pasquale Squitieri con protagonista Claudia Cardinale. Clara Colosimo interpretava il ruolo della contessa Cini. Morirà poi il 15 giugno del 1994 a Roma.