Tra le molteplici passioni del mitico Ugo Tognazzi è impossibile non citare l’amore per la racchetta. Il Villaggio Tognazzi, a Torvaianica, frazione del comune di Pomezia (Roma), era un luogo d’artisti con bungalow e case con tetti di paglia. La trama era sempre la stessa: si giocava, si assegnava il vincitore dello “Scolapasta d’oro” (“la risposta ironica e godereccia di Ugo alla banale e frugale ‘Insalatiera d’argento’ della coppa Davis“, ha detto il figlio Ricky), poi ci si abbuffava con la spaghettata e si chiacchierava fino a tardi con spettacoli di ogni tipo tra elefanti, mongolfiere, giocolieri e fuochi d’artificio. Inizialmente nato (nel 1966) per gioco, svago e passatempo, il Villaggio Tognazzi è diventato non solo lo scenario alternativo (e per molti migliore) del Festival di Venezia, evento che cadeva in contemporanea, ma anche la sede dei tornei tra personaggi del cinema, teatro, TV, radio, giornalismo e tanto altro.
Il T.T.T.: Torneo Tennis Tognazzi. “C’erano Monicelli, Gassman, Salce, le gemelle Kessler…vennero anche i Rolling Stones che però si fecero una canna in giardino“
Maria Sole, figlia di Ugo, ha detto che la casa era “circondata da un giardino esotico tropicale“, esattamente come il papà l’aveva voluta. Ugo lavorava tanto e la sera desiderava sentirsi come “in Africa o alle Maldive“. Tognazzi voleva evadere dai “film su film che girava l’estate a Cinecittà“. Negli ultimi 25 anni dell’attore il Villaggio Tognazzi è stato un evento magico e ricorrente, un’occasione per stare in compagnia e per vedere tutti assieme i più celebri volti del mondo del cinema. Tutti nello stesso posto. Così tanti che Michele Placido, scherzando (ma forse neanche troppo), una volta disse quanto fosse più semplice “trovare lavoro allo Scolapasta d’oro che al Festival di Venezia“.
Personaggi che he hanno fatto la storia del cinema. “Cerano proprio tutti – ha detto Ricky Tognazzi, l’altro figlio di Ugo – Monicelli, Gassman, Salce, Pontecorvo, Pavarotti, Diletta D’Andrea, le gemelle Kessler“. Addirittura una volta “vennero anche i Rolling Stones“. Loro però “non mangiarono gli spaghetti” né giocarono a tennis, “ma si fecero una canna in giardino“. Già, gli spaghetti, l’altra grande attrazione del Villaggio Tognazzi: “La gente veniva soprattutto per mangiare i mitici spaghetti di papà” oltre che per “conoscere gente e ridere insieme“.
Ricky Tognazzi ha ricordato la estati “a Torvajanica, in quel posto magico“. Si trova “di fianco alla pineta della tenuta presidenziale dove è nato il Villaggio Tognazzi“. Fu Ugo a dare “i natali” a quel posto. L’estate era il simbolo del torneo di tennis, “il mitico Scolapasta d’oro“, che si teneva al Villaggio Tognazzi. La magia era alimentata dalla compagnia di “amici, colleghi, attori, registi“. Oltretutto “quasi tutti delle gran pippe a tennis” però “era sempre festa“.
“Gillo Pontecorvo e Giuliano Gemma erano fortissimi. Poi venne anche Pavarotti…“
Al Villaggio Tognazzi “arrivavano star e sconosciuti a sorpresa“, ha detto Maria Sole. C’erano i “giocatori fortissimi come Gillo Pontecorvo o Giuliano Gemma” ma, appunto, anche “vere pippe“. Tuttavia ci si divertiva e poi “l’importante era lo spettacolo“. Il torneo era anche l’occasione per i cittadini del posto di godersi dal vivo quello che con i tempi odierni definiremmo “l’Avengers del cinema“. Molti degli spettatori “arrivavano al tramonto“, anche “provenienti da Roma” oltre che ovviamente “dal litorale e direttamente dalla spiaggia“.
Maria Sole non stava più nella pelle quando in una sera di settembre il papà le annunciò “l’arrivo di Pavarotti“, che “era già leggenda“. Luciano Pavarotti indossava “il completino Ellesse” e aveva con sé “un enorme racchettone che papà gli aveva fatto fare su misura“. Alla fine la tanta attesa non venne ripagata da un grande spettacolo, “solo cinque minuti di palleggi” con Ugo, tuttavia “fu uno show indimenticabile“. Al suo ingresso “il pubblico era in delirio“.
Data l’epoca fu un’iniziativa incredibile, ideata da un solo uomo, il mitico Ugo. Ampliata e migliorata col tempo, dal 1966 il Villaggio Tognazzi divenne a tutti gli effetti la sede del torneo riservato a personaggi del cinema, teatro, TV, radio, giornalismo e tanto altro. Un risultato non scontato perché eravamo nel pieno periodo del boom economico e l’iniziativa in origine poteva dare giustamente l’idea di essere solo un modo alternativo di passare una serata estiva di vacanze. Il torneo si interruppe solo tra la fine degli anni Settanta e l’inizio degli anni Ottanta. Ma familiari e amici, ormai affezionatissimi all’evento, spinsero per riprendere a divertirsi con maggiore continuità.
Cosa succedeva in quelle magiche serate estive al Villaggio Tognazzi
Al Villaggio Tognazzi era possibile apprezzare le grottesche “volee” di Ugo o la simpatia di Raimondo Vianello e Paolo Villaggio, passando per i pallonetti di Ivo Garrani o gli insulti agli avversari di Alessandro Haber. Franco Interlenghi si lamentava sempre e Michele Placido giocava senza impegnarsi. E poi c’erano Carlo Verdone, Renzo Arbore, Francesco Nuti, Sergio Fantoni, Luciano Salce. Anche Flavio Bucci giocava piuttosto svogliato. Alcuni artisti rinunciavano al Festival di Venezia pur di esserci. Il pubblico si divertiva con gli sfottò. Pupi Avati la definì “una Hollywood sul lungomare“:
Le serate proseguivano con le mitiche spaghettate di Ugo e tante chiacchiere fino a tardi. Franca Bettoja, moglie di Ugo, aiutava nell’organizzare le “enormi padellate di sughi, di cozze, di pesci innaffiati dal vino Velletrano che faceva lui, nel suo adorato vigneto“. Ricky Tognazzi ha raccontato che Franca aveva due assistenti ciociare, Nazarena e Carmen. “Papà era bucolico“. Tutto veniva fatto in grande. Quindi Anthony Quinn “si esibiva con la sua frusta messicana” e “una volta per poco non acceca Ugo, per spegnergli la sigaretta che aveva in bocca“. Philippe Leroy “faceva il mangiafuoco“. E poi c’erano le mongolfiere, gli elefanti, i trampolieri. Le serate si chiudevano con i fuochi d’artificio. Insomma: un cinema all’aperto. Una volta Ugo si servì degli “effetti speciali” e “fece nevicare ad agosto“.
La memoria del Villaggio Tognazzi
In memoria del papà, nato 100 anni fa esatti, il figlio Gianmarco ha detto che è stato organizzato un torneo di tennis per omaggiare il mitico Ugo. Tuttavia “non sarà una cosa gigantesca come il torneo di papà“. Un torneo che “era cresciuto tanto da diventare ingestibile“. Ma Gianmarco vuole dare continuità al percorso che si ripeterà “di anno in anno“. Da ieri 1° agosto sino al 23 alcuni ristoranti di Torvaianica riproporranno le ricette ideate da Ugo. La cucina era un’altra delle sue passioni.
Inoltre, come ha detto Ricky, per celebrare Ugo verranno proiettati i film del padre su “uno schermo in piazza“. Si terrà un torneo con la racchetta ma diverso dal tennis. “Una volta si giocava a tennis ed ora si gioca a padel“. Quindi lo “Scolapasta d’oro” che si trasforma ne “La padella d’oro“.