Alvaro Vitali e la depressione, ma prima il successo, anzi l’incarnazione reale di Pierino nella vita reale, quando faceva dannare sua madre. Ma soprattutto il cinema, il suo grande sogno, la sua ambizione. Era il 1969 e usciva “Fellini Satyricon” di Federico Fellini.
Il grande regista scoprì Alvaro Vitali “una volta ero a Cinecittà per fare un provino“, dice l’attore romano raccontandosi a “Oggi è un altro giorno“, ospite di Serena Bortone. Alvaro era appena maggiorenne ed entrò “con un altro attore“. Dunque vide “una sciarpetta bianca, un cappello e una grande luce: era Federico Fellini“.
“Ha chiesto chi dei due sapesse fare il verso del merlo” così Vitali iniziò a “fischiare“. A un certo punto Fellini lo interruppe “prendete lui che l’altro sta ancora aspettando il merlo” ricorda l’attore. Fu quello il momento nel quale iniziò “la nostra collaborazione“. Al cinema debuttò proprio con “Fellini Satyricon“.
La chiamata dalla produzione di Dino Risi che cambiò tutto

Nacque la prima di quattro collaborazioni totali con il regista: due anni dopo uscì “I clowns“, poi nel 1972 “Roma” e nel 1973 “Amarcord“. Sebbene la presenza cinematografica crescesse, Vitali per vivere aveva bisogno di lavorare “facevo l’elettricista“. Una chiamata dalla produzione di Dino Risi però cambiò tutto “dovevo interpretare un giornalista” nel film “Mordi e fuggi“.
“Mi hanno dato 500 mila lire” e in quel momento capì di dover fare cinema. E fu proprio nel vivo degli anni Settanta che Vitali spopolò “ho girato 150 film, lavorando con registi come Fellini, Dino Risi, Polanski e Monicelli“. Dunque l’esplosione dell’attore, negli anni Ottanta “ho fatto 4 film con Pierino” e poi “tante commedie sexy“.
Al tempo era un attore richiestissimo, girava “circa 5 film l’anno” tuttavia non abbastanza per vivere nel lusso “non sono diventato ricco“. “Distribuzione e produzione mi stipendiavano mensilmente” ha raccontato Vitali in trasmissione “e in questo modo non si guadagna poi molto“. I primi tempi veleggiava “ho comprato la mia casa” e poi le macchine, la sua passione: non ne aveva mai una fissa perché “la cambiavo ogni tre mesi“.
Alvaro Vitali: la depressione
Terminato il periodo della moda delle commedie sexy all’italiana “mi sono sentito escluso dal cinema, non volevo sentire e vedere più nessuno“. Quel telefono che suonava a ripetizione fino a qualche anno prima, smise di squillare. Quindi la depressione per Alvaro Vitali, combattuta grazie al supporto della moglie Stefania Corona.
“Siamo ottimi colleghi” ha detto Stefania ospite con suo marito in trasmissione. “Come moglie e marito siamo come tutte le coppie che litigano e fanno pace“. I due si conobbero nel 1998, Alvaro all’epoca era divorziato con un figlio, Ennio. Fu la musica ad unirli “Passò in una sala discografica mentre stavo registrando un brano e inventò di aver bisogno di una cantante per i suoi monologhi“.
Lei non conosceva minimamente la carriera cinematografica di Vitali “Io non avevo visto i film di Pierino, non mi interessava il genere. Non avevo approfondito questa cultura cinematografica“. La coppia si sposò nel 2006. Al primo incontro “Alvaro stava vivendo un periodo di depressione“.
Al tempo aveva girato il film “Pierino Stecchino” mai uscito. Una pellicola che voleva emulare il gran successo di “Johnny Stecchino“, ma la mancata distribuzione purtroppo fece precipitare Alvaro in una crisi, convinto ormai di essere alla “fine della carriera“, all’oblio. Un periodo che la moglie ricorda a due facce: “allegro e generoso” fuori le mura di casa, ma una volta rientrato “cambiava ed era triste, senza la voglia di fare più niente“.
Grazie a sua moglie Alvaro Vitali oggi è vivo più che mai dopo la depressione

Stefania lo spinse a rialzarsi “quindi abbiamo cominciato a lavorare insieme“. Lei è stata decisiva per la carriera di Vitali “lo scuotevo” e quindi “gli agenti lo chiamavano e l’ho costretto a impegnarsi di nuovo“. Un paio di anni fa Alvaro raccontò delle sue esibizioni con sua moglie “che è anche una brava cantautrice“. Lui racconta barzellette e lei canta.
Era Pierino anche nella realtà
Alvaro Vitali era davvero Pierino nella vita come ammette lui stesso. A Trastevere, “nel quartiere dove sono nato“. E “già da piccolo” era solito fare “tanti dispetti“. Sua madre lo portava in collegio ma “io entravo dalla porta principale e uscivo da quella posteriore“. Sempre la mamma “andava a prendere l’uva nei campi e la vendevo“.
Era un Gian Burrasca “usavo la fionda per divertirmi a rompere i vetri“. Poi a “otto anni ho fatto fagotto” ed è andato a vivere “a casa di mia nonna“, non sopportava “il controllo di mia madre“. L’intenzione era di restare “un mese“, tuttavia “sono rimasto fino a 34 anni“.
Alvaro Vitali: vita privata, moglie, figlio, età e dove vive

Dunque oggi Vitali si esibisce con sua moglie Stefania Corona e come disse nel 2020 ospite di Caterina Balivo “lo spettacolo si chiama ‘Novanta minuti di…’“. Si definiscono “una coppia comica collaudata” che si esibisce “nei ristoranti, nei matrimoni e nelle feste di compleanno“.
Sono una coppia vera, come tutti: amore e liti. “È divertente, ma mi fa anche arrabbiare perché prende le cose alla leggera” ha detto Stefania. Un uomo dalla “battuta pronta“, sempre. Tuttavia “questa cosa ci fa andare avanti da 22 anni“. Vitali ha un figlio, nato dalla relazione con la sua prima moglie. L’attore e sua moglie vivono a Roma. Vitali ha 72 anni, è nato il 3 febbraio del 1950.

Alvaro Vitali è malato?
Aldilà della depressione di qualche anno fa, un mostro che difficilmente viene sconfitto in maniera definitiva, l’attore romano soffre di una forma cronica di asma bronchiale che lo affatica nelle faccende quotidiane.
Alvaro Vitali patrimonio: l’attore rivelò pubblicamente di essere diventato povero
Circa tre anni fa disse pubblicamente “i soldi sono finiti“. Tuttavia come abbiamo visto grazie a sua moglie oggi le cose vanno meglio. Non sarà arrivato alla ricchezza come lui stesso ha ammesso, ma esibendosi nei locali e negli eventi con Stefania si arrangia in qualche modo.