Quell’ultima intervista di Sandra, l’attrice scomparsa ieri a 90 anni: “Non ho paura di morire”

Torna inevitabilmente alla mente l’ultima intervista di Sandra Milo, deceduta a Roma ieri, lunedì 29 gennaio. “Non ho paura di morire”, aveva detto al Corriere, ma anche nel corso dell’ultima apparizione pubblica a Verissimo, nella quale esprimeva lo stesso concetto. Un discorso che partiva da lontano, dalle insicurezze di una vita, dal fatto di lottare contro sé stessi, i capricci di gioventù: piacersi o non piacersi.

Con il tempo, a 90 anni, con una mente ancora lucidissima, ammetteva che aveva finalmente capito come vivere. Ma era ormai tardi, il tempo giungeva al termine. Se n’è andata con il sorriso, lo stesso che non ha mai perso dinanzi alle molte peripezie di una vita difficile, di amori complicati, violenze subite, ma anche tanti successi in carriera e il riconoscimento, fino all’ultimo dei suoi giorni, di un prestigio nazionale di non poco conto.

Sandra Milo, l’intervista: “Voglio morire dopo i miei figli, così tengo la loro mano nel momento di maggiore sofferenza”

“Ho 90 anni – diceva -, e a un certo punto toccherà anche a me – morire (ndr) -. Sono cresciuta sotto le bombe e la morte lì era sempre vicina”. Ci ha vissuto a braccetto sin da piccola, ma il destino le ha riservato 90 anni d’età pieni, tondi, netti. Meritatissimi. “Non credo all’inferno, oltre la morte c’è il paradiso. Io mi vedo lì… ho cercato di fare del mio meglio”, concludeva l’attrice che ispirò Federico Fellini. Lo stesso regista amato per 17 anni: “Il primo bacio me l’ha dato a Cinecittà in camerino: sono svenuta. Quando mi ha chiesto di seguirlo ho detto “no”. Temendo si pentisse e che l’amore sarebbe finito”.

A Verissimo, tuttavia, aggiunse anche il fatto che non sentisse particolarmente il desiderio di morire: “Non voglio lasciare i miei figli”, diceva ai microfoni di Silvia Toffanin a settembre dello scorso anno. “Io vorrei morire dopo di loro per tenergli la mano e rassicurarli. In questo modo li aiuterei, lo so che il dolore rimarrebbe a me però farei ancora qualcosa per loro”. I figli sono Debora, Ciro e Azzurra. Sentiva di poter dare ancora molto, nonostante l’età che avanzava inesorabilmente: “È terribile non sentirsi utili e, invece, quando ti senti utile a qualcuno ti senti importante, senti che la tua vita ha senso, ti senti forte, ti senti bene e riesci a fare delle cose apparentemente impossibili. Io credo che questo sia la vita”.

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