La rivelazione dell’attrice sulle scene di sesso nei film a cui prende parte: l’intervista a Variety
Che Jennifer Aniston non sia propriamente a favore del politically correct e dei tanti movimenti di sensibilizzazione in generale lo si era capito dalle sue esternazioni sulla sitcom Friends, oggi ritenuta “volgare e offensiva”: ma nell’ultima intervista si è svelata anche in merito alle scene di sesso. Nessun attacco, né provocazione: ha parlato solo di sé stessa e del suo modo di fare. A Variety ha rivelato che alcune delle scene della serie tv The Morning Show sono avvenute senza la presenza di un intimacy coordinator.
Cos’è l’intimacy coordinator?
Ma di cosa si tratta? Che vuol dire “intimacy coordinator”? Sono figure professionali che hanno il ruolo di “facilitare delle scene con contenuti di intimità”, come specifica Luisa Lazzaro in occasione dell’incontro “Nuove professioni per nuovi scenari”, evento organizzato recentemente a Roma. Dunque, il ruolo, nato dopo il caso Harvey Weinstein, è quello di trovare un punto d’incontro tra la sceneggiatura, le personalità in scena e il loro comfort dinanzi a momenti di eventuale disagio.
“Dobbiamo incontrarci con i vari reparti di produzione e regia – dice Luisa – : c’è una riunione con la regia per verificare la visione artistica e poi una riunione con gli attori per il consenso”. La sceneggiatura non è sempre dettagliata, anzi, la Lazzaro fa sapere che solitamente sono “generiche”. Infine, avvengono le riunioni “con i reparti dei costumi e del trucco, per le coperture: ci si chiede se siano disponibili degli indumenti che possano coprire gli attori nel caso ci sia la simulazione di un atto sessuale”. Nel momento delle prove, l’intimacy coordinator si preoccupa “di avere la coreografia, così, nel momento delle riprese, posso aiutare il cast nei movimenti”.
L’intervista di Jennifer Aniston
Dunque, compresa la figura professionale citata dall’attrice, cosa è successo durante la serie tv The Morning Show? “Il fatto che fosse presente la regista Mimi Leder mi faceva sentire protetta”, ha rivelato. Non aveva bisogno di ulteriore comfort, né di un sostegno morale particolare. “Non mi sono mai sentita a disagio. Jon – Hamm (ndr) – è stato un gentiluomo. Mi chiedeva costantemente: ‘Stai bene?'”. Ricordando le scene hot, specifica quanto fossero “molto coreografiche”, esaltando dunque il lavoro della regista.
“Questo è il bello di Mimi. Era tutto curato, la musica, le luci. Mi hanno chiesto se volessi un intimacy coordinator. Sono della vecchia scuola, per questo ho chiesto: ‘Che significa?’. Mi hanno detto: ‘Qualcuno che ti chieda se va tutto bene’. E io: ‘Per favore, è già abbastanza imbarazzante'”. Quindi la considerazione, che in poche ore ha fatto il giro del mondo: “Siamo esperti: ce la possiamo fare”. Capito?
