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La disabilità di Sharon Stone, l’attrice si racconta: “Se non dormo 8 ore di seguito rischio crisi epilettiche”

In questi mesi fa tanto parlare di sé e uno dei temi principali è quello dell’ictus avuto nel 2001: un’aneurisma colpì Sharon Stone oltre vent’anni fa, rischiò la propria vita. “Ho bisogno di otto ore di sonno ininterrotto affinché i miei farmaci per il cervello funzionino in modo da non avere attacchi epilettici. Quindi sono una disabile e per questo motivo non vengo assunta molto spesso”, ha confessato in queste ore, trovando il coraggio di rompere il silenzio dopo oltre vent’anni. L’attrice in estate aveva detto di essere stata dimenticata dopo quanto le è accaduto. Oggi ha 65 anni: “Queste sono le cose di cui mi occupo da 22 anni. Per molto tempo ho voluto far finta di stare bene, ma ora finalmente ne parlo apertamente”.

Ha rotto il silenzio la star di Basic Instinct, che solo un anno fa raccontava l'”inganno” subito sul set di quel film, potete recuperare l’articolo qui. Oggi l’attrice riesce a parlare di questo dramma, che ha sempre voluto nascondere, mascherare, in primis a sé stessa. Non l’episodio in sé, quanto tutte le conseguenze di quell’emorragia cerebrale del 29 settembre 2001. Le avevano dato l’1% di possibilità di sopravvivere, il lungo ricovero durò tre anni, durante i quali non riusciva neanche a scrivere. Al risveglio, non si rendeva conto di dove fosse: “Mi sono svegliata scoprendo cosa era successo e poi ho dovuto imparare nuovamente a camminare, ascoltare, scrivere, parlare, ricordare e tutto da capo. Ho pensato che sarei morta per molto tempo anche dopo essere tornata a casa…”.

Il dramma dopo l’incidente

Prima dell’incidente, Sharon era all’apice del successo, reduce dalla prima nomination all’Oscar per Casino, ottenuta anni prima. Aveva anche adottato Roan insieme a direttore del giornale Phil Bronstein, al tempo suo marito. Oggi il ragazzo è un 23enne. Ma la vita dell’attrice precipitò anche nel privato dopo quell’episodio: divorziò nel 2004. Questo avveniva mentre da Hollywood si erano dimenticati di lei. “Ho perso tutto – rivela oggi – Ho perso tutti i miei soldi. Ho perso la custodia di mio figlio. Ho perso la carriera. Ho perso tutte quelle cose che ritieni siano la tua vera identità e la tua vita. Gran parte di esse non le ho mai più recuperate, ma ho raggiunto un punto in cui sto bene, sono ok e riconosco di avere abbastanza”.

Ha scelto di parlarne e spiega il motivo: “Vengo da una famiglia molto disastrata. Sono cresciuta credendo che prendermi cura degli altri fosse ciò che dovevo fare. Mi ci è voluto molto tempo per capire che avevo una vita mia e che non dovevo occuparmi di tutti gli altri, che era giusto che ricevessi assistenza, che fossi a posto come persona disabile. Mi sento orgogliosa di me stessa e fiera dei miei risultati: dal sopravvivere all’aiutare gli altri a sopravvivere”.

Oggi la Stone è attiva nel sostenere la Barrow Neurological Foundation con il suo ruolo nel consiglio d’amministrazione: la fondazione lavora per “salvare vite umane attraverso trattamenti innovativi, ricerche innovative e curative ed educare la prossima generazione di neuro clinici leader a livello mondiale”. La fondazione sostiene il reparto del chirurgo cerebrale di Sharon, al quale l’attrice attribuisce i meriti per essere ancora in vita.

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